ultimo aggiornamento: 20 Gennaio 2024 alle 22:29
definizione
Chiamate colloquialmente “Z-drugs”, in quanto molte delle molecole che fanno parte di questa categoria farmacologica hanno il nome del principio attivo che inizia con la lettera Z [zolpidem, zopiclone e zaleplon ..], sono una classe di farmaci psicoattivi contraddistinti da una farmacodinamica quasi identica o molto simile a quella delle benzodiazepine; pur avendo strutture chimiche dissimili o completamente differenti e, pertanto, non sono correlate alle benzodiazepine a livello strutturale. ne condividono benefici, effetti collaterali e rischi: la loro farmacodinamica è simile, nel meccanismo d’azione, ai farmaci benzodiazepinici, agendo come modulatori allosterici positivi per il recettore GABAᴀ. esercitando i loro effetti legandosi e attivando il sito delle benzodiazepine del complesso recettoriale.
Le nonbenzodiazepine possono essere selettive, fornendo effetti ansiolitici con effetti ipnotici o amnesici minimi o nulli o fornendo effetti ipnotici con effetto ansiolitico minimo o nullo: molte di queste ultime vengono utilizzate nel trattamento dei disturbi del sonno, grazie alla loro capacità di indurre tolleranza più lentamente rispetto alle benzodiazepine. I primi farmaci nonbenzodiazepinici ad entrare nel mercato sono stati i “farmaci Z”, cioè zopiclone, zolpidem e zaleplon, farmaci sedativi utilizzati esclusivamente per il trattamento dell’insonnia lieve, più sicuri dei barbiturici e, rispetto alle benzodiazepine, possono avere una minor tendenza a indurre dipendenza fisica e assuefazione.
Più recentemente, è stata sviluppata una gamma di farmaci ansiolitici non sedativi derivati dalle stesse famiglie strutturali dei farmaci Z, come alpidem e pagoclone, molto più selettivi dei vecchi ansiolitici benzodiazepinici, in grado di produrre un efficace sollievo dall’ansia/panico con scarsa o nessuna sedazione, amnesia anterograda o effetti anticonvulsivanti.