disestesia

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ultimo aggiornamento: 1 Maggio 2020 alle 22:43

etimologia

Dal greco δυσ- (dys- → alterazione, difetto, funzionamento anomalo) e aἴσϑησις (aísthisis  → sensazione, sensibilità, percezione): deterioramento dei meccanismi sensitivi che provoca un’alterata percezione degli stimoli, che destano reazioni diverse dal normale; può essere definita come una alterata interpretazione, da parte del sistema nervoso, di uno stimolo sensoriale.

In genere si intende una percezione abnorme, con i caratteri della spiacevolezza, causata da un danno totale o parziale dei nervi sensoriali, oppure da lesioni delle loro radici, delle vie sensitive del midollo spinale o del talamo. Talvolta viene definita anche allucinazione tattile; provoca frequentemente sensazioni, spontanee o evocate, definite inappropriate, disagevoli, e descritte come di umido, prurito, scosse elettriche e formicolii; fra le disestesie possono essere annoverate, per associazione, l’alliestesia e l’allochiria.

Fra i sintomi più frequenti si osservano dolore, fastidio, bruciore, impressione della presenza di un corpo estraneo dentro la pelle (soprattutto aghi o vetro). Talora la disestesia si percepisce come una sorta di amplificazione della sensibilità della zona interessata, la quale, quando pure leggermente sfiorata, procura al soggetto affetto un disturbo sensorio di diversa natura e di ampiezza eccessiva rispetto alle caratteristiche obiettive ed all’effettiva entità dello stimolo.

disestesia – iperestesia – allodinia

Il confine fra la disestesia l’iperestesia e l’allodinia, talvolta, può essere molto labile, così come si può osservare una certa corrispondenza con la causalgia: la disestesia può interessare tutto il corpo, ma alcune aree sono più frequentemente coinvolte, come, ad esempio, nel caso della disestesia del cuoio capelluto che si manifesta con algesia diffusa, bruciore o prurito intenso sottostante la superficie della cute; anche la disestesia cutanea, con sensazione di dolore, fastidio, formicolio a contatto con superfici e tessuti.

La disestesia occlusale (Sindrome del morso del fantasma), come le precedenti, sono manifestazioni comuni; quest’ultima è caratterizzata dalla percezione che l’azione del morso venga effettuata fuori posto (distopia occlusale) o dalla sensazione di disagio, spasmi e sofferenza, benché la zona orale e la dentatura non presentino alcun problema.

Talvolta chi è affetto da disestesia mostra patologie assimilabili come la “Burning Mouth Syndrome” (B.M.S.), ovvero la così detta “sindrome della bocca bruciante”, che può essere considerata una variante di disestesia occlusale, spesso associata a percezioni dolorose in altre parti del corpo; alcune persone mostrano una comorbilità con la “Restless Leg Syndrome” (R.L.S.), ovvero la “sindrome delle gambe senza riposo”.

Qualora la causa di disestesia dipenda da lesioni post-traumatiche o da esiti di ictus, le aree di alterata percezione sono controlaterali rispetto alla lesione primaria: la localizzazione precisa delle aree disestesiche dipende dalle strutture corticali, come l’area somato-estesica primaria della corteccia post-Rolandica, ove proiettano le vie afferenti talamo-corticali della sensibilità o da aree del margine superiore della Scissura Silviana, omo- e controlaterale.

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