ultimo aggiornamento: 18 Novembre 2020 alle 18:16
definizione
Affezione dolorosa della lingua, ad andamento cronico, in assenza di alterazioni anatomiche dimostrabili, caratterizzata da dolore che può interessare tutta la lingua, anche se nella maggior parte dei casi è limitato ai margini di essa: ha carattere urente (simile ad una ustione) o puntorio e può essere considerata una forma di disestesia orale, per cui viene spesso detta sindrome della bocca urente («burning mouth syndrome») oppure associata ai sintomi che spesso la caratterizzano e accompagnano, cioè glossopirosi, orodinia, stomatodinia, stomatopirosi; dal greco γλῶσσα (glóssa → lingua) e ὀδύνη (odýni → dolore).
Questa sindrome deve essere distinta dal fastidio temporaneo che molte persone avvertono dopo l’ingestione di cibi acidi o irritanti: la diagnosi di sindrome della bocca urente si basa oltre che sui sintomi, sull’assenza di altre cause di fastidio alla lingua e su una attenta diagnosi differenziale, ottenibile anche grazie al trattamento di eventuali cause sottostanti; in genere non è necessariamente associata a glossite, anche se i due fenomeni possono coesistere.
fisiopatologia
La glossodinia può essere ritenuta una forma di neuralgia del trigemino: il dolore, la sensazione di bruciore, il formicolio o l’intorpidimento, in persone prive di afte o anomalie visibili della bocca, spesso non sono limitati alla lingua, ma possono coinvolgere l’intera bocca, in modo particolare le labbra, il palato e le guance: possono essere continui o intermittenti, può aumentare gradualmente nel corso della giornata e può essere alleviata mangiando o bevendo; deve essere considerato un sintomo che può caratterizzare quadri morbosi o patologie diverse
Sintomi frequenti che accompagnano il dolore possono includere xerostomia (bocca secca), sete, disgeusia e/o ipogeusia (alterazioni del gusto) con la sensazione di sapore amaro o metallico, impressione di ricevere punture di spillo; conseguenze della glossodinia includono cambiamenti nelle abitudini alimentari, disfagia o difficoltà a deglutire, ipoestesie o parestesie. La sintomatologia può essere talora aggravata dall’assunzione di bevande alcoliche o di cibi piccanti o acidi (peperoncino, limone, pomodoro); nei casi più gravi e più duraturi, frequentemente si riscontra irritabilità, ansia, depressione, alterazioni del comportamento o atteggiamento asociale.
Si riscontra più frequentemente tra il quinto e sesto decennio di vita e colpisce prevalentemente le donne in età peri e post-menopausale; in alcuni casi è possibile identificare una o più cause, ma nella maggior parte dei casi la malattia rimane idiopatica, riconoscendo differenti possibili fattori scatenanti locali e sistemici quali deficienze nutrizionali, cambiamenti ormonali dovuti alla menopausa, infezioni locali, lesioni da protesi incongrue, xerostomia, reazioni da ipersensibilità, trattamenti farmacologici ed infine patologie sistemiche come il diabete mellito.
Esistono differenti ipotesi eziopatogenetiche che definiscono questa disestesia orale come una forma orale di “dolore fantasma” dovuto ad una lesione delle vie del gusto, con conseguente danno al sistema somato-sensoriale della lingua, oppure come una conseguenza di alterazioni sensoriali a livello periferico, in particolare l’esito di una neuropatia delle fibre sensoriali trigeminali.
Talvolta si può rilevare la presenza di distonie che causano forme di mialgia o manifestazioni di natura isterica; la carenza di vitamina B12 (vit. B12 – cobalamine) o di ferro, candidosi del cavo orale, diabete mellito o patologie tiroidee, xerostomia oppure l’utilizzo di ACE-inibitori (farmaci usati per trattare l’ipertensione arteriosa) possono essere considerati cofattori eziologici. La sindrome della bocca urente si osserva frequentemente in associazione con disordini psicosomatici, alterata funzione delle ghiandole salivari (con modificazioni qualitative e quantitative della saliva) e variazioni dell’assetto estrogenico (come accade nel periodo post-menopausale).