ultimo aggiornamento: 18 Giugno 2023 alle 11:02
Termine utilizzato per descrivere il movimento opposto alla nutazione, ovvero il movimento pendolare dell’osso sacro in direzione posteriore, attorno ad un asse trasverso passante per le articolazioni sacro-iliache; il termine nutazione, che deriva dal latino nutatio (→ ondeggiamento), derivato da nutare (→ inclinarsi, vacillare), è utilizzato per descrivere un movimento oscillatorio, caratterizzato da modiche escursioni e limitati spostamenti, rispetto all’asse: si parta di contronutazione solo per definire il movimento opposto alla nutazione perchè, in realtà il movimento oscillatorio, da un punto di vista linguistico è il medesimo in entrambi i versi di oscillazione.
Nella contronutazione, il sacro ruota attorno ad un asse trasverso passante per le articolazioni sacro-iliache, in modo tale che il promontorio del sacro si sposta in alto ed indietro e l‘apice del sacro ed il coccige si spostano in direzione antero-inferiore: in altre parole il sacro si verticalizza; il movimento di contronutazione è limitato dai legamenti sacro-iliaci posteriori.
nutazione ≠ contro-nutazione
Nel movimento di nutazione, il sacro ruota attorno ad un asse trasverso, costituito dal legamento assile (teoria di Farabeuf), in modo che il promontorio si sposta in basso ed in avanti (antero-inferiormente), mentre l’apice del sacro e l’estremità del coccige si spostano in dietro (postero-superiormente): il movimento di nutazione è accompagnato da un movimento di chiusura iliaca, cioè le ali iliache si avvicinano, mentre le tuberosità ischiatiche si allontanano.
Nel movimento di contro-nutazione, il sacro ruota attorno al legamento assile e il promontorio si sposta in dietro e in alto, mentre l’apice del sacro e l’estremità del coccige si spostano in avanti.
In posizione eretta simmetrica, le articolazioni del bacino sono sollecitate dal peso del corpo e dalla resistenza del suolo al peso corporeo: il peso del tronco tende ad abbassare il promontorio sacrale (il sacro è sollecitato in nutazione), movimento limitato dalla tensione dai legamenti sacro-iliaci anteriori e dai legamenti sacro-ischiatici (freni della nutazione), mentre, simultaneamente, la resistenza del suolo al peso corporeo, trasmessa dai femori forma, con il peso del corpo applicato sul sacro, una coppia di rotazione che tende a far ruotare l’osso iliaco in dietro; questa retroversione sollecita ancora la nutazione a livello delle articolazioni sacroiliache.
In realtà più che di movimento sarebbe più corretto parlare di sollecitazioni in quanto i sistemi legamentosi sono estremamente potenti ed arrestano immediatamente ogni spostamento: i movimenti di nutazione e contro-nutazione possono essere considerati atteggiamenti posturali di predominanza, ma non sono movimenti fisiologici se non in situazioni specifiche come il parto o l’eliminazione delle feci: sono movimenti che coinvolgono tutto il bacino, poiché il sacro non possiede muscoli deputati selettivamente a questi movimenti.
Qualora vi sia un’accentuata nutazione, il sacro tende ad orizzontalizzarsi (iperlordosi), mentre in presenza di una contro-nutazione tende a verticalizzarsi (diminuzione della lordosi).
mobilità sacro-iliaca e deambulazione
Durante la deambulazione il sacro, effettua movimenti di torsione attorno agli assi obliqui passanti per le articolazioni sacro-iliache: per consentire un normale schema del passo, le due ossa iliache effettuano un movimento opposto, passando da una condizione di anteriorità ad una posteriorità, attorno ad un asse anteriore in corrispondenza della sinfisi pubica e attorno ad un asse posteriore a livello del sacro (movimento ileo-sacrale).
Nella rotazione anteriore dell’osso iliaco, quest’ultimo ruota in avanti rispetto al sacro con la spina iliaca antero-superiore che viene portata anteriormente, in basso e verso l’esterno, mentre la spina iliaca postero-superiore viene portata in direzione anterosuperiore e il pube verso il basso; nella rotazione posteriore dell’osso iliaco la S.I.A.S. viene portata posteriormente, in alto e verso l’interno, la S.I.P.S. in direzione posteroinferiore e il pube verso l’alto. I movimenti descritti a livello del sacro corrispondono, in maniera inversa, a quelli effettuati dall’osso iliaco.
Il piede al suolo trasmette una forza ascendente lungo l’arto che si applica a livello dell’articolazione coxo-femorale: essendo l’articolazione sacro-iliaca localizzata posteriormente rispetto all’anca, il vettore ascendente si manifesta a livello della componente iliaca con un movimento di posteriorizzazione, mentre il peso del tronco, trasmettendo una forza discendente, tende ad orizzontalizzare l’emisacro; pertanto, durante l’appoggio monopodalico si registra, dalla parte dell’appoggio al suolo un sacro che si orizzontalizza e un’iliaca che si posteriorizza.
Dalla parte dell’arto inferiore sospeso, il peso di questo genera una forza discendente sull’iliaca, a partire dalla coxo-femorale: l’iliaca subisce così un movimento di anteriorità e l’emisacro di questo lato tende a verticalizzarsi; ne consegue una sollecitazione di taglio della sinfisi pubica che tende ad innalzare il pube dal lato portante e ad abbassarlo dal lato sospeso.