analgesia

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ultimo aggiornamento: 12 Novembre 2023 alle 16:48

definizione

Soppressione, spontanea, patologica o terapeutica, della sensibilità dolorifica: abolizione della percezione dolorosa, pur permanendo lo stato vigile; stato in cui non si prova dolore, dal greco ἀναλγησία (→ insensibilità al dolore), composto di ἀν– (→ prefisso privativo, senza) e ἄλγησις (álgesis → dolore). In alcune forme di analgesia restano invariate le altre sensazioni, quali quelle termiche o tattili, così come sono mantenute le attività motorie;

Anestesia e analgesia non sono sinonimi, in quanto la seconda è una parte della prima; l’anestesia, infatti, prevede non solo la sedazione o la prevenzione del dolore (analgesia) ma anche il rilassamento muscolare estremo (paralisi), la perdita di memoria (amnesia), e l’incoscienza e la depressione della consapevolezza (sedazione), in forma reversibile e controllata.

cause di analgesia

La scomparsa della sensibilità dolorifica può venire indotta artificialmente con differenti modalità, per scopi terapeutici, o può essere presente in determinate condizioni morbose potendo interessare tutto l’organismo oppure un suo limitato distretto; l’analgesia terapeutica viene ottenuta farmacologicamente sia con sostanze dette analgesici, sia per mezzo di pratiche quali la crioterapia (trattamento con il freddo), la termoterapia (trattamento con il calore), la neurostimolazione transcutanea, l’elettroterapia o l’agopuntura, solo per citarne alcuni.

La somministrazione di analgesici periferici (i derivati del paracetamolo, i FANS, tra cui tra cui l’aspirina, l’ibuprofene e derivati, COX-2 inibitori, oppure i corticosteroidi), costituisce la modalità di analgesia più comune, ma, in caso di dolore intenso, la tendenza attuale è ricorrere alla morfina o a prodotti morfinomimetici (sostanze di sintesi che ne riproducono l’azione analgesica), spesso somministrati in forma autocontrollata: viene concessa la possibilità di somministrarsi i farmaci analgesici utilizzando un catetere a permanenza, con la possibilità di aumentare l’autosomministrazione entro parametri predeterminati; anche se tutti gli analgesici sono potenzialmente pericolosi per l’organismo, i metodi che impiegano morfina o prodotti morfinomimetici richiedono uno stretto controllo medico, per evitare complicanze quali depressione respiratoria (inibizione di origine centrale del comando della respirazione), ritenzione urinaria acuta, prurito o vomito.

In molti casi l’effetto analgesico può essere ottenuto con l’interruzione della via dolorifica a livello del neurone periferico, ossia con il silenziamento delle fibre nervose provenienti dal ganglio dorsale: l’inattivazione transitoria del neurone periferico può essere realizzata mediante la somministrazione di anestetici locali, come la bupivacaina, la carbocaina o la lidocaina (derivati dalla procaina e, all’origine, dalla cocaina), che agiscono bloccando i canali del sodio voltaggio-dipendenti che consentono la trasmissione dell’impulso nervoso; ciò permette di lasciare integra l’unita psicofisica del soggetto, abolendo solo una parte, più o meno estesa a seconda delle necessità, della sua sensibilità periferica.

Una possibile causa di analgesia spontanea sono le lesioni a qualunque livello lungo le vie centripete deputate alla conduzione degli stimoli algogeni: dai nocicettori alle vie afferenti al midollo od ai centri sensitivi craniali, dalle vie ascendenti al talamo, dove gli stimoli dolorosi sono integrati, alle vie corticali o alle aree centrali deputate all’interpretazione; l’analgesia è riscontrabile in alcuni disturbi mentali come l’isterismo,la schizofrenia, i raptus melanconici o ansiosi, nelle malattie neurologiche come la siringomielia e la tabe dorsale, oppure in condizioni patologiche che conseguono a traumi.

Esiste anche una sindrome che si caratterizza per la totale assenza di qualsiasi tipo di sensazione dolorosa o spiacevole: viene definita analgesia congenita, perché si manifesta fin dalla nascita ed è trasmessa per via ereditaria, oppure naturale, perché non è indotta da alcun farmaco; chi ne soffre può percepire le variazioni di temperatura, ma non il dolore provocato dall’eccessivo calore o dal freddo, per cui può andare incontro ad ustioni o congelamenti senza rendersene conto o, analogamente, ferite o lesioni di vario genere, fratture, mutilazioni, dissanguamenti.

considerazioni sull’analgesia

Il dolore, per quanto sgradevole e foriero di dis-confort e dis-stress, svolge una funzione fisiologica importante per l’organismo: ha il compito di informarci che qualcosa non va o che siamo a contatto con qualcosa di potenzialmente dannoso per l’integrità del nostro organismo; proprio per questo, l'”insensibilità” al dolore, anche se all’apparenza positiva, in realtà è estremamente pericolosa.

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