anestesia

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ultimo aggiornamento: 12 Novembre 2023 alle 17:23

etimologia e definizione

Parola fu inventata dal medico e poeta Oliver Wendell Holmes, che la mutuò dal greco ἀναισϑησία (anaisthēsía → insensibilità), composto da ἀν– (an- → mancanza) e αἴσϑησις (àisthesissensazione, sentimento): indica abolizione della sensibilità, della coscienza e del dolore, associato frequentemente a rilassamento muscolare.

anestesia patologica

Può essere provocata da lesioni, parziali o totali, delle vie o dei centri della sensibilità nelle sue varie forme; a seconda del livello e delle sedi in cui è intervenuta la lesione, si distingue in corticale, sottocorticale, talamica, capsulare, spinale, radicale e periferica.

anestesia chirurgica

Il termine è utilizzato anche per indicare l’abolizione della sensibilità, indotta dall’interruzione operatoria delle vie sensitive (anestesia chirurgica), o mediante l’uso di particolari farmaci (anestetici) che sopprimono temporaneamente la sensibilità dolorifica rendendo possibili gli interventi chirurgici: l’anestesia farmacologica può essere generale o locale, a seconda che si agisca su tutto il corpo o su una parte soltanto di esso; gli anestetici non inducono analgesia, poiché non sono in grado di inibire la sintesi e il rilascio dei mediatori del dolore, né tantomeno interagiscono con i recettori del dolore.

Per indurre l’anestesia per via farmacologica, si utilizzano i farmaci anestetici, un gruppo eterogeneo di principi attivi che, pur agendo in siti diversi e con meccanismi d’azione differenti, inducono la perdita di sensibilità, che può essere associata o meno a perdita di coscienza; diversi principi attivi ad azione anestetica hanno dimostrato di possedere affinità per il recettore dell’acido gamma-amminobutirrico di tipo A (recettore GABAᴀ): tale recettore, attivato dal proprio ligando (l’acido gamma-amminobutirrico), causa l’iperpolarizzazione del neurone, con conseguente effetto inibitorio sulla trasmissione nervosa (non a caso, il GABA costituisce il neurotrasmettitore inibitorio più importante del nostro sistema nervoso centrale). Gli anestetici generali agiscono in maniera analoga al GABA, ossia si legano ad un sito specifico presente nei sopra citati recettori, attivandoli e generando quindi un effetto inibitorio sulle cellule nervose.

Molti anestetici ad azione generale sono anche in grado di antagonizzare il recettore NMDA, un recettore che, una vota attivato dal suo ligando glutammato, favorisce l’eccitabilità neuronale. gli anestetici agiscono da antagonisti del suddetto recettore, ottenendo un effetto inibitorio che favorisce la comparsa dell’anestesia.

anestesia emotiva

Si manifesta in quelle persone che appaiono, fredde, glaciali e che apparentemente sembrano non provare emozioni. In genere sono persone definite apatiche e distaccate, in realtà provano anche loro emozioni, ma le “sentono” in situazioni particolari.

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