definizione
Utilizzato anche nella grafia morfino-simile, è un termine composto di morfina e mimetico utilizzato in neurofisiologia per denominare i peptidi con proprietà o meccanismi d’azione simili a quelli della morfina e di altri oppiacei, e quindi in grado di reagire con gli stessi recettori presenti in varie aree encefaliche, intervenendo in diversi processi neurologici e neurovegetativi, tra l’altro nella percezione del dolore: è usato di solito in sinonimia con morfinosimile; etimologicamente dal latino morphium (che fu il primo nome dato alla morfina), dal greco Μορϕεύς (Morféus → Morfeo, Dio dei sogni della mitologia greca, con allusione alle proprietà narcotiche del dell’alcaloide) e dal greco μιμητικός (mimētikós → imitativo), derivato di μίμησις (mímēsis imitazione), col significato “che possiede la proprietà di riprodurre l’effetto fisiologico della sostanza che imita”.
Un morfinomimetico può essere definito come una sostanza chimica, endogena o esogena, che riproduce in tutto o in parte gli effetti della morfina, siano esse essere sostanze prodotte naturalmente dall’organismo (peptidi endogeni) come le endorfine oppure prodotti sintetici utilizzati in terapia, essenzialmente come analgesici; in anestesia, i morfinomimetici utilizzati sono agonisti della morfina pura.