ultimo aggiornamento: 7 Dicembre 2018 alle 11:54
Detto anche ganglio cervico-toracico, è un ganglio del sistema nervoso ortosimpatico, formato dalla fusione del ganglio cervicale inferiore con il I° ganglio toracico: essendo presente nel 75/80% degli individui, può essere considerato un reperto normale più che una variante anatomica; talvolta ingloba anche il II° ganglio toracico (più frequentemente) ed il III° ganglio toracico.
Essendo formato dalla fusione di più gangli, il ganglio stellato risulta di dimensioni decisamente superiori rispetto ai gangli toracici, lombari o sacrali, assumendo una forma poligonale, “stellata”; si trova immediatamente sotto il tubercolo di Chassaignac, anteriormente al processo trasverso della VII vertebra cervicale e del collo della Ia costa, superiormente alla pleura cervicale, ospitato nella loggetta sotto-retro-pleurale, tra il domo pleurico (in avanti) e l’arteria succlavia: è ricoperto dalla fascia cervicale ed dalla fascia endotoracica. Mentre sul lato sinistro è in rapporto, anteriormente, con l’arteria carotide comune e l’inizio dell’arteria vertebrale, che a volte può lasciare un solco sulla parte apicale del ganglio, sul lato destro è in relazione , anteriormente, con la vena brachiocefalica destra e con la parte sternale dell’arteria succlavia; lateralmente entra in connessione con la prima arteria intercostale e, medialmente, con il muscolo lungo del collo.
Il ganglio stellato è fortemente correlato all’arteria succlavia, in quanto spesso si sviluppa attorno ad essa; è sottoposto alle sollecitazioni meccaniche provenienti dai movimenti della Ia costa e dalle vertebre cervicali e dai movimenti respiratori, essendo imprigionato fra il diaframma toracico superiore (inlet toracico) l’apparato sospensore della cupola pleurica; quest’ultimo, in particolare, attraverso i suoi legamenti, connette la fossa di Sebileau con la griglia costale, per mezzo della Ia costa, e con la giunzione cervico-dorsale, mentre la fascia cervicale trasmette al ganglio stellato le forze che si generano a livello della clavicola.
Rami nervosi si dipartono dal ganglio stellato per innervare l’arto superiore, per modulare la funzionalità vascolare dell’arteria carotide comune e dell’arteria succlavia e dei loro distretti vascolari; rami viscerali che andranno a regolare la funzione della cupola pleurica, della trachea, dell’esofago, del timo; attraverso il nervo cardiaco inferiore, manda fibre al plesso cardiaco; forma anastomosi col nervo vago e con il nervo frenico. Alterazioni della funzionalità del ganglio possono portare all’insorgenza del fenomeno di Raynaud o di vasospasmi dell’arto superiore, del collo o del capo ; iperidrosi delle mani; sindrome spalla-mano o manifestazioni di causalgia o algodistrofia (sindrome dolorosa regionale complessa); in alcuni casi la compressione del ganglio o le tensioni fasciali cervicali che agiscono su di esso, possono indurre vampate notturne e risvegli nelle donne con disturbi della menopausa; talvolta possono instaurarsi una sindrome di Claude Bernard-Horner, sintomatologie legate all’inibizione o all’iperstimolazione del sistema ortosimpatico, nevralgie facciali o sindrome di Ménière. Alcuni autori riconoscono un ruolo del ganglio stellato nella genesi delle tachiaritmie ventricolari, delle tachicardie sopraventricolari, nelle riniti allergiche, nella dermatite atopica, nella paralisi di Bell (paresi a frigore) e nella sindrome dell’intestino irritabile.