arteria vertebrale

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ultimo aggiornamento: 18 Settembre 2020 alle 0:30

definizione

Ramo collaterale dell’arteria succlavia che, dopo aver percorso i forami trasversari delle vertebre cervicali, penetra all’interno del forame magno, per fondersi con quella controlaterale, originando l’arteria basilare che costituisce l’apice posteriore dell’ettagono vascolare sito alla base dell’encefalo, detto del Poligono del Willis.arterie vertebrali - arteria basilare - Poligono di Willis

Origina dalla prima porzione dell’arteria succlavia e, risalendo in direzione supero-postero-laterale, penetra nel forame trasversario della VI vertebra cervicale; il tratto che si estende dall’origine alla VI vertebra cervicale, decorre fra il muscolo lungo del collo e il muscolo scaleno anteriore (triangolo di Nunziante Ippolito), ed entra in rapporto con la vena vertebrale e il fascio vascolo-nervoso del collo contenente la vena giugulare interna, il ganglio stellato, i rami ventrali del VII e VIII nervo cervicale e in dietro con il processo trasverso della VII vertebra cervicale.

Nella sua ascesa verso il cranio, percorre i fo­rami trasversari delle vertebre soprastanti la VI vertebra cervicale, compreso quello dell’epistrofeo e dell’atlante; nel canale trasversario è circondata da un plesso venoso che dà origine alla vena vertebrale e da un plesso nervoso formato dal nervo vertebrale proveniente dal ganglio stellato, passando anteriormente ai rami ventrali dei nervi cervicali.

A livello del triangolo sub-occipitale, attraversato il processo trasverso dell’atlantepercorre i fo­rami trasversari delle vertebre soprastanti, compreso quello dell’epistrofeo e dell'atlante, per poi ripiegare lateralmente e raggiungere la massa laterale dell’atlante, contornandola posteriormente, perfora la membrana atlo-occipitale posteriore, la dura madre e, passando tra l’arco posteriore dell’atlante e l’osso occipitale, penetra nella cavità cranica attraverso il foro occipitale.ripiega lateralmente e raggiunge la massa laterale dello stesso, contornandola posteriormente; perfora la membrana atlo-occipitale posteriore, la dura madre e, passando tra l’arco posteriore dell’atlante e l’osso occipitale, penetra nella cavità cranica attraverso il foro occipitale.

Penetrata all’interno delle meningi, si dirige antero-rostralmente, passando lateralmente al il midollo allungato, per raggiungere il clivius della porzione basilare dell’occipite, dove le due arterie vertebrali controlaterali, si uniscono, dinnanzi al solco bulbo-pontino, per formare un unico vaso, l’arteria basilare (o tronco basilare), che irrora la parte ventrale del Ponte di Varolio.

Dalle arterie vertebrali si dipartono le arterie spinali anteriori e le arterie spinali posteriori, che comportano l’irrorazione del midollo spinale cervicale, oltre ai rami che vascolarizzano alcuni muscoli del collo; a livello intracranico, ci sono i rami meningei, che irrorano la dura madre e le ossa della fossa cerebellare, oltre all’arteria spinale posteriore, all’arteria spinale anteriore ed all’arteria cerebellare inferiore posteriore.

I muscoli irrorati dalle arterie vertebrali appartengono alla muscolatura cibernetica sub-occipitale (Rectus capitis anterior, Rectus capitis lateralis, Rectus capitis posterior major, Rectus capitis posterior minor, Obliquus capitis inferior e Obliquus capitis superior) oppure muscoli appartenenti ai piani profondi del collo (Semispinalis, Multifudus, Longus capitis, Longus colli, Erector spinae, Interspinales e Intertransversarii).

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