ultimo aggiornamento: 15 Settembre 2020 alle 23:50
definizione
Condizione neuro-oftalmologica, caratterizzata da un corteo di sintomi e segni che evidenziano danneggiamento o malfunzionamento dei nervi del tronco del simpatico: miosi, enoftalmo, blefaroptosi, anisocoria, dal lato della lesione, spesso accompagnata da anidrosi del volto e della lacrimazione.
I sintomi sono conseguenti all’alterazione, spesso temporanea, del sistema nervoso simpatico cervicale; la miosi è dovuta a paralisi del muscolo raggiato dell’iride, stimolato dal sistema ortosimpatico, che tende a subire l’azione del muscolo costrittore dell’iride, innervato dal sistema parasimpatico.
L’’enoftalmo consegue alla paralisi del muscolo orbitario che, in condizioni fisiologiche, si oppone all’eccessivo rientro dell’occhio all’interno dell’orbita; la riduzione della rima palpebrale è causata dalla paresi del muscolo tarsale superiore della palpebra.
fisiopatologia
I nervi che provvedono all’innervazione autonoma del collo e della testa originano dal tronco del simpatico: questi emergono dal midollo spinale a livello della parte superiore del torace e, da qui, risalgono in direzione cefalica, facendo stazione nei cosiddetti gangli cervicali; essendo l’emergenza nervosa bilaterale, la sezione di destra e la sezione di sinistra del corpo presentano ciascuna una propria innervazione.
Le fibre oculomotrici nascono nella catena laterale fra la VIII vertebra cervicale (C7) e la Ia vertebra toracica (T1) e, attraversando la prima radice toracica ed il ganglio cervicale inferiore, spesso fuso con quelli toracici superiori a formare il ganglio stellato, ed il ganglio cervicale medio, si portano al ganglio cervicale superiore, dove fanno stazione: da qui, come fibre post-gangliari, seguono la carotide interna, ed entrano nell’orbita insieme alla branca oftalmica del trigemino, portandosi al ganglio ciliare, da cui si dipartono i nervi ciliari lunghi si distribuiscono al muscolo dilatatore delle pupille ed al muscolo tarsale.
Le cause possono essere centrali o periferiche: le interruzioni periferiche possono derivare da traumi cranici e del collo, adenopatia cervicale, compressione del plesso brachiale; in particolare la sindrome dello stretto toracico, nella sindrome dell’egresso toracico, o lo schiacciamento del ganglio stellato, come talvolta avviene nelle alterazioni dell’inlet toracico, o in caso di fissazioni limbiche, possono essere responsabili di una sintomatologia spesso difficile da relazionale con la causa scatenante.
Spesso, nelle paralisi ostetriche con conseguente lesione del plesso brachiale inferiore (radici C7÷T1), sindrome nota col nome di paralisi di Dejerine-Klumpke, la sindrome di Claude Bernard-Horner è un indicatore frequente della compromissione delle radici nervose.
Danni a livello centrale che provocano tale sindrome sono la lesione, la compressione o l’ischemia del tronco encefalico, del midollo spinale cervicale o delle radici del plesso brachiale.