ultimo aggiornamento: 21 Ottobre 2020 alle 14:34
definizione
Articolazione mobile le cui superfici articolari sono costituite da una forma sferica o semisferica (convessa) e da una concavità a sua volta sferica; le enartrosi consentono di effettuare i movimenti di rotazione, flessione, estensione, adduzione e abduzione.
Il termine deriva al greco ἐνάρϑρωσις (en{árthr}ōsis → articolato), composto dal prefisso rafforzativo ἐν- e άρϑρωσι ([árthr]ōsis → articolazione, derivato da ἐναρϑρόω (enarthróō → articolare), da ἄρϑρον (árthron → giuntura, articolazione).
descrizione
L’enartrosi fa parte delle diartrosi; caratterizzata dalla forma emisferica delle superfici articolari (concava una, convessa l’altra) è un’articolazione costituita da un capo articolare simile ad una sfera piena (testa) ospitato in una cavità articolare a forma di sfera cava (glenoide): l’articolazione è stabilizzata dalla presenza di una capsula fibrosa, solitamente rinforzata da benderelle o legamenti.
I movimenti si effettuano lungo tutti e tre gli assi fondamentali (sagittale, trasverso e verticale), esprimendo la maggiore mobilità possibile: sono le articolazioni più mobili del corpo umano, che garantiscono flessione ed estensione, adduzione ed abduzione, circonduzione, intra-rotazione od extra-rotazione.
Esempi di enartrosi sono l’articolazione dell’anca (articolazione coxo‑femorale), l’articolazione tra scapola e omero (articolazione scapolo‑omerale) o del piede (articolazione talo-navicolare).