delusione

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ultimo aggiornamento: 12 Ottobre 2022 alle 19:04

definizione

Con questo lemma si è soliti indicare l’essere deluso (o il deludere) cioè quello stato d’animo provocato dalla constatazione che le aspettative non hanno riscontro nella realtà, frequentemente accompagnato da un senso di amarezza, disillusione, talvolta dalla sensazione di disinganno, insoddisfazione e sconforto oppure, non di rado da ressentiment; l’avvilimento o la frustrazione associati alla delusione sono la conseguenza, spesso di aver fissato degli standard (per se o per gli altri) che sono disattesi dal fatto che la realtà degli eventi è ben diversa dalle attese e non corrisponde alle proprie speranze.

Quando si parla di delusione si fa riferimento a uno stato di tristezza provocato dal tradimento e da una frattura tra le aspettative e la realtà che si pone in tutta la sua crudezza; dall’etimologia si evince come intrinsecamente descriva il crollo di un’illusione, l’accorgersi della falsità di una lusinga, il mancare a una promessa: il termine delusione, descrivendo la sensazione di insoddisfazione che segue il rendere vane le speranze o il venire meno delle aspettative, dal verbo latino deludĕre (→ burlare), che significa letteralmente “prendersi gioco”, derivato di de– (→ particella intensiva o che che indica la fuoriuscita) e ludĕre, da ludus (→ gioco), cioè “uscire dal gioco (inganno)”.

Per quanto possa essere assimilata al rimpianto, la delusione differisce da questi perchè chi vive questo sentimento si concentra sul risultato mentre chi prova rimpianto si focalizza principalmente sulle scelte personali che hanno contribuito a creare un risultato negativo; essendo il senso di delusione un’emozione primaria coinvolta, come il rimpianto, nei processi decisionali, il distress associato è sempre un forte elemento di disconfort.

disinganno: dal distress all’eustress

Dopo una delusione, è facile diventare diffidenti e chiudersi in se stessi, come conseguenza diretta della disillusione che origina dal tradimento e dalla frattura tra le aspettative e la realtà che si pone in tutta la sua crudezza: è un evento fortemente impattante sull’emotività che può mettere a rischio l’equilibrio individuale, provocando, talvolta, disorientamento e dubbi riguardo se stessi e la propria capacità di valutare correttamente le persone, le circostanze o le situazioni contingenti; in fondo, può essere paragonato ad un lutto causando una serie di reazioni che vanno dalla negazione di ciò che è accaduto alla rabbia, dalla necessità di mediare gli eventi alla depressione. A prescindere da quale sia l’ambito della delusione, quello che è certo è che il dolore associato è direttamente proporzionale all’investimento emotivo ed alle speranze che si erano nutrite.

Il tutto accompagnato da somatizzazioni che possono coinvolgere la sfera sociale o la dimensione spirituale: le manifestazioni sul piano fisico possono essere equiparate a quello di qualunque grave stress: cefalea e mal di testa, difficoltà a dormire, perdita di appetito o atteggiamenti bulimici (spesso rinvolti verso i cosiddetti confort food), tensioni muscolari, dolori diffusi o esacerbazioni di malesseri, senso di fatica non di rado accompagnati da sentimenti di distacco, isolamento da amici e familiari, comportamenti atipici, ansia, frustrazione, sensi di colpa, melanconia.

La gestione della delusione, quando questa abbia conseguenze significative da un punto di vista somato-emotivo, può essere facilitata dall’intervento di un professionista del ben-essere, che utilizzi la Kinesiologia Transazionale®; la possibilità di effettuare una valutazione multidimensionale permette di esplorare quegli aspetti che l’idea che la delusione sia esclusivamente un disagio psicologico spesso porta a negligere: se tecniche quali l’allentamento dello stress emotivo o l’utilizzo dei riflessi neuro-vascolari possono rivelarsi di grande impatto nel contenimento degli “effetti mentali” del distress, la possibilità di valutare come gli aspetti somatici o biochimici fungano da cofattori nel mantenimento del malessere si rivela frequentemente un elemento determinante per ritrovare il necessario equilibrio, indispensabile per “elaborare” l’inganno (o l’autoinganno) che nasce dal sottostare a standard inadatti o inopportuni oppure dall’entrare nelle dinamiche connesse alle profezie autoavverantesi finalizzate a creare disillusione o frustrazione.

L’elaborazione dello stress associato alla delusione prevede non solo l’accettazione del fatto che questa sia, nella vita di ognuno, un aspetto “inevitabile” in quanto causato da aspettative inappropriate o che non considerano la realtà o i contesti ma anche il riconoscimento che è necessario metabolizzare la paura di deludere, rompendo il loop delle delusioni a catena: in pratica accettare che la delusione può divenire un mezzo di crescita personale,  creando perciò un eustress, solamente attraverso l’elaborazione delle componenti emotive che stanno alla base delle nostre aspettative.

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