aspettativa

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ultimo aggiornamento: 24 Gennaio 2023 alle 10:48

definizione

Con questo termine si ipotizza, solitamente, che qualcosa debba accadere in un futuro più o meno prossimo: può essere considerata come la proiezione di un progetto, di una speranza, rappresentando l’attesa del fatto che tale desiderio, sogno, illusione, miraggio, fantasia, utopia, chimera, auspicio, possibilità, probabilità, eventualità, prospettiva, previsione, promessa si avveri, si concretizzi o riesca; è interessante notare che nel diritto civile, questo lemma viene utilizzato per indicare, in generale, la possibilità astratta di acquistare un privilegio, un beneficio, una prerogativa o un diritto in base a circostanze che devono ancora maturarsi.

Può essere definito come l’atto, il fatto di aspettare, l’attesa: dal latino exspĕctare (→ aspettare), incrociato con aspĕctare (guardare attentamente), composto di ex- (→ fuori) e spĕctare (→ guardare), cioè essere con la mente e con l’animo rivolti a persona che deve arrivare o a cosa che deve accadere, rinviare il compimento di un’azione subordinandolo ad altro fatto, stare fermo fino a che non sopravvenga qualcuno o qualche cosa, ripromettersi o sperare di avere, di ricevere, di ottenere qualche cosa … l’aspettativa non rappresenta una certezza, né, tantomeno, la pretesa di certezza.

Non necessariamente, comunque, il termine assume una valenza negativa in quanto, molto più spesso di quanto ci rendiamo conto, ognuno di noi «si aspetta che il sole sorga» oppure ci si aspetta, quasi con fede, che le situazioni quotidiane ed ordinarie non presentino eccezioni o imprevisti, permettendoci di considerare, in un certo senso, il mondo come un’entità prevedibile, in una certa misura controllabile; “le aspettative ci permettono di costruire progetti dal brevissimo (secondi) al lunghissimo termine (anni), formulare piani di azione, impegnarci in obiettivi da raggiungere, simulare mentalmente scenari non ancora incontrati e massimizzare i risultati dello sforzo e dell’inventiva personale: il loro impatto sulla nostra vita è ubiquo e soprattutto silenzioso, in quanto per la maggior parte del tempo esse ci guidano senza che ne siamo consapevoli.  Consideriamo le aspettative come «credenze riguardanti futuri stati di cose» e, in quanto tali, sono stime soggettive della possibilità che uno o più eventi si presentino, con la possibilità espressa tra gli estremi della certezza incrollabile e dell’impossibilità (Rose & Sherman, 2007)”.

In altri termini, credenze che costruiscono scenari che riteniamo probabili e che utilizziamo come guida per agire nel mondo, e che si formano a partire dalle informazioni che possediamo in base alla nostra esperienza passata o per esperienza indiretta (dal racconto di un conoscente, da un libro, osservando gli altri, etc.).

La loro funzione primaria è di guidare il comportamento per raggiungere uno o più obiettivi in base a un confronto, che avviene a livello non consapevole, tra la situazione attuale – di cui il soggetto sta facendo esperienza – e uno stato di cose futuro che crede possibile. In base alle ‘piste’ fornite dalle aspettative, il comportamento che il soggetto attua sarà costantemente monitorato dal sistema cognitivo affinché sia raggiunto l’obiettivo e, se necessario, attuare delle modifiche al corso d’azione scelto.

Per fare un esempio, pensiamo a quando guidiamo l’automobile. Sappiamo che per partire da fermi dobbiamo effettuare tutta una serie di operazioni che crediamo daranno dei risultati (accendere l’auto, tirare la frizione, ingranare la prima etc.) senza i quali non partiremmo mai. Le aspettative ci dicono cosa dobbiamo fare, che sarà molto probabile che la macchina parta e, inoltre, cosa fare nel caso ciò non accada. Più la situazione attuale è percepita come complessa, più le aspettative tenderanno ad articolarsi di conseguenza, a formare un sistema che possa guidarci in essa. Avremo così diversi piani di azione disponibili, molteplici rappresentazioni di possibili situazioni future, diversi modi di affrontare una situazione, tutto ciò a concorrere per i nostri scopi (Rose & Sherman, 2007).

 

 

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