Dal greco ἀγκύλωσις (ankýlosis → curvatura), derivato da ἀγκύλος (ankýlos → curvo, incurvamento): il termine viene utilizzato per descrivere l’abolizione, completa o incompleta, dei movimenti articolari, con riduzione ingravescente del “Range of Motion“; immobilità, irrigidimento, paralisi. Spesso è la conseguenza di processi di coesione o concrescenza di componenti strutturali delle articolazione. L’utilizzo del termine deriva dal fatto che, nella maggior parte dei casi di riduzione della mobilità articolare e rigidità, è caratterizzato da atteggiamenti di flessione angolare, con aspetto adunco, mentre, soprattutto in passato, si parlava di ortocolosi quando l’anchilosi era rettilinea; in entrambi i casi, cioè sia che vi sia una morfologia adunca o rettilinea, si delinea l’abolizione, completa o incompleta, dei movimenti articolari, conseguente all’alterazione e/o fusione degli elementi articolari. Se la rigidità articolare ed il processo di consolidamento della componente osteo-articolare coinvolge le sindesmosi, sono interessati la capsula ed i legamenti articolari, mentre in caso di compromissione delle sinostosi, sono le parti ossee e cartilaginee ad essere aggredite dai processi infiammatori che provocano la distruzione delle superfici che assicurano il movimento; spesso l’inflessibilità o l’inestensibilità articolari sono date da aumento del tono e della contrazione muscolare, indipendentemente dall’assenza o della presenza di processi flogistici. Anche processi infettivi, traumi o fratture possono essere responsabili della degenerazione articolare che porta alla riduzione della capacità di movimento articolare; l’anchilosi è un segno tipico della spondilite anchilosante.
anchilosi
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