ultimo aggiornamento: 30 Maggio 2023 alle 15:06
definizione
L’atto dell’abbassare, cioè di portare a una minor altezza, più in basso: è un movimento che presuppone la discesa attiva di un segmento corporeo ad un livello inferiore; dal latino ad– e bassum (→ verso il basso). In inglese si utilizza il termine “depression” (depressione), che evitiamo di utilizzare, per evitare confusione con lo stato somato-psico-emotivo; l’azione opposta è l’elevazione.
muscoli depressori
Un depressore è un muscolo che agisce inducendo un movimento di abbassamento che non necessariamente coinvolge un’articolazione: ne sono un esempio i movimenti dei muscoli mimici come il muscolo depressore del sopracciglio, il muscolo depressore del labbro inferiore, il muscolo depressore dell’angolo della bocca; l’abbassamento del bulbo oculare viene effettuata tramite il muscolo retto inferiore dell’occhio ed il muscolo obliquo superiore.
In senso stretto, si può considerare anche il muscolo diaframma come un depressore, in quanto abbassa la cupola diaframmatica ed il centro frenico, nella contrazione concentrica.
abbassamento per azione di un muscolo
Il muscolo che ha per azione principale lo spostare verso il basso una struttura corporea, è detto depressore o abbassatore, mentre i muscoli antagonisti al primo motore sono detti elevatori; l’abbassamento delle strutture corporee può avvenire, normalmente, per effetto gravitazionale, quando si rilassano i muscoli elevatori: i muscoli depressori vengono utilizzati solamente nell’azione di abbassamento attivo.
Tipici movimenti di abbassamento possono essere quelli della mandibola e dell’osso ioide, effettuati grazie all’azione flessoria di un muscolo masticatorio e dei muscoli joidei:
→ muscolo pterigoideo esterno (o laterale), attraverso il fascio inferiore abbassa la mandibola, provocandone un movimento di traslazione anteriore (il fascio superiore, svolge una modica azione di elevazione);
→ muscolo digastrico: posto nella regione soprajoidea, abbassa inoltre la mandibola con il suo ventre anteriore, prendendo punto fisso sull’osso joide, oltre a protrudere la mandibola;
→ muscolo milo-joideo e muscolo genio-joideo: prendendo punto fisso sull’osso joide, abbassano e ruotano la mandibola attorno all’asse intercondiloideo;
→ muscoli sottojoidei; fungono da depressori dell’osso joide, permettendo ai muscoli soprajoidei l’azione di abbassamento mandibolare e abbassano la laringe nella deglutizione e nella fonazione;
→ muscolo sterno-tiroideo: origina dallo sterno e dalla prima cartilagine costale, inserendosi sulla cartilagine tiroidea, abbassando la cartilagine tiroidea, la laringe e l’osso joide;
→ muscolo sterno-joideo: origina dal manubrio dello sterno, dell’articolazione sterno-clavicolare e dall’estremità mediale della clavicola, inserendosi sul margine inferiore dell’osso ioide, partecipa all’abbassamento di quest’ultimo;
→ muscolo tiro-joideo; origina dalla cartilagine tiroidea e si inserisce sul margine inferiore dell’osso ioide, contribuendo all’abbassamento di questi o all’elevamento della cartilagine tiroidea e della laringe;
→ muscolo omo-joideo: dal margine superiore della scapola si inserisce sul margine inferiore dell’osso ioide, abbassandolo.
abbassamento della spalla
La depressione del cingolo scapolare si verifica quando la spalla ed il braccio scendono verso il basso; muscoli depressori sono:
→ muscolo piccolo rotondo: a braccio addotto lungo il fianco, svolge azione di depressore della testa omerale, contribuendo a coaptare la superficie articolare omerale sulla glena, e cooperando alla concavity compression;
→ muscolo gran dorsale: connettendo il rachide toraco-lombo-sacrale direttamente con l’omero, nel movimento di retroposizione della spalla, abbassa la scapola;
→ muscolo piccolo pettorale: abduce, abbassa, intraruota la scapola, anteponendo e abbassando la spalla, con il suo ipertono contribuisce creare le cosiddette “scapole alate”;
→ muscolo gran dentato anteriore: muscolo dal comportamento ambivalente, in quanto abbassa la scapola con i suoi fasci inferiori, mentre la eleva con quelli superiori; attraverso questo movimento favorisce l’elevazione del braccio. Il muscolo è corresponsabile nella genesi delle “scapole alate”;
→ muscolo trapezio inferiore: abbassa, adduce, ruota esternamente la scapola.
→ muscolo succlavio: in realtà questo muscolo non abbassa la spalla ma ne favorisce l’elevazione come conseguenza dell’abbassamento della parte mediale della clavicola.