osteoporosi maculata

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ultimo aggiornamento: 3 Giugno 2023 alle 16:19

definizione

Chiamata anche “osteoporosi a chiazze” per il tipico quadro radiologico contraddistinto dalla presenza di chiazze di demineralizzazione, limitate ad un’area specifica, associate ad una regolare ossificazione dello scheletro che, per il resto, è in ordine e normalmente radiopaco: è una forma di osteoporosi caratterizzata da una perdita di densità ossea in alcune aree del corpo, mentre altre aree rimangono relativamente normali; l’esame tomografico (TAC) può evidenziare una disomogeneità del tessuto osseo e rendere conto della grave compromissione strutturale dei segmenti scheletrici interessati dalla malattia.

L’osteoporosi maculata, negli stadi precoci della malattia, è caratterizzata da aumento della perfusione vasale dell’osso, possibile indicatore di un processo flogistico, e dall’incremento del riassorbimento minerale conseguente ad un’ampliamento dell’attività osteoclastica, più evidente in sede iuxta-articolare; negli stadi avanzati di malattia, viceversa, si può evidenziare una ridotta perfusione.

L’utilizzo della risonanza magnetica nucleare (RMN) consente di identificarne la presenza ed i danni a carico dell’osso e dei tessuti molli, cioè l’edema sottocutaneo, l’ispessimento del derma e l’interessamento dei muscoli (edema, atrofia), oltre all’edema midollare osseo.

Anche se l’osteoporosi maculata è ritenuta un sintomo patognomonico di algodistrofia, in realtà non presenta una specificità assoluta, potendo essere presente anche in caso di demineralizzazione da disuso e da immobilità, o indicando la presenza di osteoporosi regionale assimilabile a una sofferenza dell’osso secondaria ad immobilizzazione; l’osteoporosi maculata può essere anche causata da una varietà di condizioni mediche, tra cui alcuni tipi di cancro, infezioni, sindrome di Cushing e altri disturbi ormonali.

osteoporosi maculata: che fare?

L’identificazione dell’eziopatogenesi attraverso una diagnosi differenziale è fondamentale per poter aggredire le reali cause alla base di questo processo degenerativo: ovviamente, in caso di tumori il medico competente dovrà indirizzare i propri sforzi nel trattamento di questa patologia; qualora, viceversa, si riscontri la presenza di disturbi ormonali, è evidente che sia necessario un percorso di riequilibrazione del sistema ormonale.

La presenza di una sindrome di Cushing, contraddistinta da un’eccessiva produzione ipofisaria di ormone adrenocorticotropo che stimola il rilascio nell’organismo di glucocorticoidi (ed, in particolare, del cortisolo), nelle sue forme più lievi, può essere causata dalla risposta eccessiva dell’organismo allo stress, influenzando numerose funzioni corporee: l’ipercortisolismo che sta alla base della sindrome di Cushing è responsabile di una lunga serie di sintomi che coinvolgono l’intero organismo e, pertanto si rende necessario intervenire sia sulle dinamiche della risposta generalizzata di adattamento, sia sulle dinamiche che sottostanno allo stress cronico. La Kinesiologia Transazionale®, attraverso l’utilizzo del test muscolare, è in grado di discriminare gli eventuali squilibri o gli scompensi più reconditi, identificare gli stressor (anche derivanti da disagi emotivi) che condizionano il malessere alla base dell’iperattivazione dell’asse H.P.A., per facilitare e strutturare un programma di miglioramento generalizzato, utilizzando come viatico i concetti alla base del triangolo della salute, che valuti le necessità somato-emotive e biochimiche dell’individuo.

Qualora, invece, l’osteoporosi maculata sia l’espressione di un processo algodistrofico o derivi dalla sofferenza dell’osso per una immobilizzazione prolungata, l’intervento del professionista del ben-essere può rilevarsi determinante: che si utilizzino tecniche derivate dal Cranio-Sacral Repatterning®, quali l’unwindig, per “aggredire” l’algodistrofia, o si utilizzi il test muscolare come strumento per identificare le priorità di intervento, è possibile facilitare il processo di recupero dell’osteoporosi a chiazze; per quanto il dolore sia il sintomo dominante dell’algodistrofia, l’intervento di un operatore qualificato, agendo sulla molteplicità di aspetti potenzialmente coinvolti nella genesi di questa sindrome così complessa, piena di sfaccettature e zone d’ombra, non solo può avere un ruolo importante per evitare un danno funzionale permanente, ma è fondamentale per favorire il recupero funzionale osteo-artro-mio-fasciale e la rigenerazione dell’osso nelle aree interessate da demineralizzazione.

Per approfondire il trattamento della sindrome algodistrofica si veda il lemma algodistrofia; per quanto riguarda, invece l’osteoporosi a chiazze è importante considerare, oltre a quanto necessario per trattare il quadro clinico specifico, due aspetti peculiari, cioè il metabolismo osseo e il movimento articolare.

Come già anticipato le tecniche di unwinding, utilizzate dal Cranio-Sacral Repatterning®, possono rivelarsi di grande aiuto nel trattamento della componente osteo-artro-mio-fasciale dell’arto coinvolto rilasciando le tensioni e favorendo il movimento articolare, con la decompressione della componente neuro-vascolare e linfatica che migliora il quadro edematoso e infiammatorio: questo non solo riduce l’iperstimolazione delle fibre nervose distrettuali, moderando il dolore, ma favorisce il metabolismo osseo a livello locale, attivando i meccanismi di produzione ex-novo della matrice ossea, sollecitata a rigenerarsi anche dalla ripresa del R.O.M. articolare specifico che, sovente, è ridotto dall’algodistrofia.

Un aspetto spesso sottovalutato è la disponibilità a livello dei tessuti coinvolti dei precursori metabolici necessari all’attività osteogenica; la maggiore preoccupazione, solitamente, è rivolta a far si che sia disponibile nell’organismo una “sufficiente” quantità di calcio, trascurando il fatto che questi sia in una forma metabolicamente attiva, per formare l’idrossiapatite necessaria al processo di ossificazione; l’utilizzo di calcio minerale o insolubile, e pertanto non assorbibile dall’organismo che necessita che i sali minerali siano in forma colloido-osmotica, è non solo inutile da un punto di vista clinico, ma potenzialmente dannoso per l’organismo. I bifosfonati, spesso suggeriti per il trattamento della osteoporosi maculata, anche se effettivamente provocano una riduzione del riassorbimento del calcio osseo ed un aumento della densità ossea tramite l’inibizione dell’azione degli osteoclasti favorendo il mantenimento dell’idrossiapatite nel tessuto osseo, rendono l’osso più rigido e più fragile e, soprattutto, meno attivo da un punto di vista metabolico facendolo divenire più soggetto a fratture atipiche.

Questi trattamenti sottovalutano l’importanza che la matrice connettivale assume sia nel processo di formazione dell’osso, sia nel favorirne il metabolismo: la presenza di omocisteina in alta concentrazione nell’organismo, oltre ad avere ripercussioni sull’apparato cardiovascolare e nel metabolismo glucidico, è stata anche associata ad una cattiva ossificazione ed ad una ridotta mineralizzazione dell’osso; elevati livelli di questo aminoacido solfonato, metabolita della metionina, possono inibire l’attività di alcune importanti sostanze coinvolte nella sintesi della matrice ossea, interferendo con la paroduzione del collagene, oltre a causare danni alla matrice ossea attraverso la liberazione di radicali liberi. Una supplementazione con integratori quali l’Homocysteine Redux, contraddistinto dalla presenza di nutraceutici in grado di favorire i processi di detossificazione e riconversione dell’omocisteina in metionina o cisteina, favorisce al contempo la rigenerazione ossea; non di rado l’integrazione con il Core Level Bone Matrix o con il Total JT Plus, in associazione con l’adeguato movimento, migliorano la deposizione di tessuto osseo, offrendo all’organismo i necessari precursori per la formazione della matrice ossea, cui può essere associato il Total Calcium, una miscela di idrossiapatite microcristallina (calcio), magnesio ed altri oligoelementi essenziali per la formazione dell’osso, in combinazione con vitamina D, ipriflavone e fitoterapici mirati a riequilibrare il corretto metabolismo osteo-articolare. Per maggiori approfondimenti si consiglia di visitare il sito NUTRIWEST.IT.

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