definizione
Detto anche condotto uditivo esterno, è un canale facente parte dell’orecchio esterno che mette in comunicazione la conca del padiglione auricolare con l’orecchio medio terminando a livello del timpano; insieme al padiglione auricolare raccoglie le onde sonore e le convoglia verso la membrana timpanica; le sue pareti sono provviste di ghiandole che producono il cerume, sostanza con funzione lubrificante e protettiva.
Presenta una forma ad S italica, ben visibile se guardato attraverso un piano trasversale della testa: il segmento esterno è obliquo in avanti, quello medio in dietro e quello interno di nuovo in avanti; sul piano frontale, invece, è diretto dall’alto in basso e con una leggera convessità superiore. L’asse complessivo del condotto è comunque orientato da dietro in avanti e forma con il piano sagittale un angolo di circa 80° aperto in dietro. La lunghezza del condotto è di circa 25 mm; a causa della disposizione della membrana del timpano, che è obliqua in basso e medialmente, la parete inferiore del condotto è circa 5 mm più lunga di quella superiore. Il meato, la cui sezione trasversale è ellittica, ha un diametro medio che, nei suoi vari tratti, varia da un massimo di mm 7,8 al suo inizio, ad un minimo di mm 6,3 alla sua terminazione; nel punto di passaggio fra parte cartilaginea e ossea esso presenta un restringimento denominato istmo.
Trae rapporti con l’articolazione temporo-mandibolare anteriormente (anteriormente), con le celle mastoidee (posteriormente), dalle quali è separato per l’interposizione di uno strato osseo di spessore variabile, con la fossa cranica media (superiormente), da cui è separato dallo squamoso dell’osso temporale, e con la ghiandola parotide (inferiormente).
descrizione
Il condotto uditivo esterno è formato da due porzioni, una dotata di scheletro cartilagineo e l’altra osseo; entrambe sono rivestite internamente da cute che diminuisce il suo spessore dall’esterno all’interno, ma che presenta le stesse caratteristiche nelle due porzioni: la cute del meato manca delle papille dermiche e presenta uno strato cheratinizzato, un derma denso e annessi cutanei. Tra questi si annoverano peli, ghiandole sebacee e le ghiandole ceruminose, particolari ghiandole sudoripare apocrine (tubulari semplici glomerulari), che si aprono nel meato o in follicoli piliferi, che producono un secreto denso e giallastro che va a formare il cerume unendosi al sebo e alle cellule desquamate fornendo un protezione del canale dall’umidità e della infezioni.
Lo scheletro cartilagineo, che rappresenta la porzione laterale (esterna), è a forma di doccia con concavità e apertura superiore che è in continuità alla cartilagine del padiglione, costituita da cartilagine elastica; sulla faccia anteriore presenta numerose fessure, le incisure di Santorini, occupate da tessuto fibroso che dona mobilità al condotto: il condotto è chiuso superiormente da una lamina di tessuto connettivo fibroso denso che lo connette alla porzione ossea.
La porzione ossea è costituita dall’unione dell’osso timpanico dell’osso temporale con l’osso squamoso dell’osso temporale, per cui può essere definito una formazione timpano-squamosa: dalla squama del temporale si solleva un piccolo tubercolo, la spina suprameatum, sulla quale si inseriscono alcuni fasci fibrosi proveniente dalla lamina fibrosa della parte cartilaginea.
derivazione embriologica
Il condotto acustico esterno si forma dall’estremità dorsale del I solco faringeo: dal solco nasce un diverticolo che si dirige medialmente verso il cavo del timpano primitivo: la parte laterale forma la conca del padiglione, la parte laterale il meato acustico primitivo.
Le cellule ectodermiche che formano il fondo del solco formano una lamina epiteliale solida, il tappo del meato acustico che degenererà solo nel tardo periodo fetale: circa al III mese il fondo del meato si spinge medialmente mettendo a contatto la lamina epiteliale che forma il fondo con la parete laterale del cavo del timpano; dalla parete della cavità originate derivano il rivestimento epiteliale del meato acustico esterno e quello della faccia laterale del timpano.
vascolarizzazione e innervazione
La arterie del condotto uditivo esterno sono tutti rami della carotide esterna o del suo ramo terminale, l’arteria mascellare: le parti fibrocartilaginee sono irrorate dalle arterie auricolare posteriore, temporale superficiale e parotidee, mentre la parte ossea dalle arterie timpanica anteriore e auricolare profonda; le vene affluiscono alla vena temporale superficiale, al plesso venoso periarticolare temporomandibolare e alle vene auricolari posteriori mentre i vasi linfatici, come per il padiglione auricolare, formano una rete che fa capo ai linfonodi pretragici e parotidei sottofasciali (drenano la regione anterosuperiore della faccia laterale del padiglione), ai linfonodi parotidei inferiori (drenano la parte inferiore della faccia laterale e parte della faccia mediale) ed ai linfonodi mastoidei e parotidei inferiori (drenano la regione posteriore della faccia laterale e tutta la faccia mediale).
L’innervazione è completamente sensitiva è proviene dal nervo auricolotemporale (ramo del nervo mandibolare), che innerva la cute del condotto vicino al padiglione, dal nervo grande auricolare (ramo del plesso cervicale), che innerva la cute della parte posteriore del condotto, e dal ramo auricolare del vago, che innerva la cute che riveste la porzione ossea del meato.