ultimo aggiornamento: 27 Gennaio 2024 alle 17:22
definizione
L’insieme degli atti fisiologici, volontari e involontari, che determinano l’espulsione dell’urina raccolta nella vescica, attraverso l’uretra; lo svuotamento vescicale è dovuto alla contrazione del muscolo detrusore, coordinato con il rilasciamento dello sfintere del trigono (sfintere interno) e dello sfintere uro-genitale (sfintere esterno); dal latino minctiōnem, derivato da mingĕre (→ mingere, emettere urina, attraverso un mitto), la cui radice è mentŭla (→ membro maschile).
La minzione può essere un atto riflesso, controllato dal sistema nervoso autonomo, dovuto allo stiramento della parete vescicale per la pressione esercitata dall’urina contenuta al suo interno: lo stimolo, attraverso i nervi pelvici, giunge al centro sacrale, da cui parte un impulso motore per la muscolatura vescicale, mentre l’informazione sensoriale, arrivando a livello corticale, induce il desiderio di mingere; questo tipo di emissione involontaria di urina si riscontra nel bambino, nell’enuresi e in alcune lesioni cerebrali.
Il controllo corticale della minzione richiede un’adeguata maturazione del sistema nervoso: nei lattanti è un atto puramente involontario e incosciente, che si attua grazie all’attivazione riflessa che modula l’azione del sistema nervoso autonomo: il sistema nervoso simpatico svolge un’azione di contenimento dell’urina, inibendo il muscolo detrusore della vescica e mantenendo il tono dello sfintere del trigono, mentre la stimolazione della minzione è regolata dal sistema nervoso parasimpatico che ha un’azione antagonista sui due muscoli.
Nell’adulto, in condizioni normali, la minzione è un atto volontario: l’intervento cosciente della corteccia cerebrale, tramite il nervo pudendo esterno, invia impulsi eccitatori anti-minzionali allo sfintere uro-genitale, permettendo, entro certi limiti, di trattenere l’urina; la replezione vescicale sopra i 700/800 ml, provoca l’attivazione incoercibile del riflesso minzionale, attivando lo svuotamento automatico della vescica, senza possibilità di controllo.
La minzione volontaria viene facilitata mediante l’azione del torchio addominale che aumento della pressione sulla vescica e l’abbassamento del pavimento pelvico, per la contrazione dei muscoli perineali.
Esistono differenti tipi di distonie neuro-vegetative dell’apparato uro-genitale o disturbi della minzione; in base alle caratteristiche dello svuotamento vescicale, si parla di:
→ anuria: la sospensione completa della produzione di urina con diuresi inferiore a 250 ml nell’arco delle 24 ore (minzione al di sotto dei 250 ml/die); può essere un disturbo della minzione, generalmente provocata dall’ostruzione delle vie urinarie, oppure derivare da un danno renale, in genere di natura ischemica o tossica.
→ disuria: minzione difficoltosa;
→ ematuria: sangue nelle urine;
→ enuresi: rilascio involontario d’urina;
→ esitazione minzionale: ritardo e difficoltà nell’iniziare ad urinare;
→ incontinenza urinaria: incapacità di trattenere l’urina nella vescica;
→ incontinenza urinaria da urgenza: stimolo urgente ed improcrastinabile di urinare che causa perdita involontaria parziale o totale delle urine.
→ iscuria: ritenzione urinaria dipendente dalla difficoltà nell’emettere le urine;
→ iscuria paradossa: stillicidio di urina, sotto forma di continue perdite goccia a goccia, caratterizzato dal mancato svuotamento della vescica;
→ mitto imperioso: incapacità di trattenere l’urina dal momento in cui si inizia a sentire lo stimolo;
→ nicturia: necessità di minzione che si presenta durante le ore notturne.
→ oliguria: rappresenta una ridotta escrezione di urina; si parla di oliguria quando la diuresi è inferiore ai 400 ml nell’arco delle 24 ore (minzione al di sotto dei 400 ml/die).
→ piuria: urine contenenti pus;
→ poliuria: si caratterizza per la produzione e l’escrezione di quantità di urine decisamente elevate che risultano diluite e di colore molto chiaro; minzione al di sopra della quantità normale ( > di 2000 ml/die).
→ pollachiuria: bisogno impellente e continuo di dover urinare, incremento della frequenza minzionale, senza aumento della quantità globale nelle 24 ore;
→ ritenzione urinaria: incapacità di vuotare completamente la vescica;
→ stranguria: si tratta di un disturbo caratterizzato da una minzione lenta, difficoltosa e generalmente dolorosa.