diverticolosi esofagea

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ultimo aggiornamento: 22 Maggio 2018 alle 0:22

Parola composta da diverticolo, dal latino diverticŭlum (→ diversione dalla via principale, estroflessione cava), ed il suffisso -osi, che indica una manifestazione morbosa, a carattere degenerativo: i diverticoli esofagei sono delle formazioni cave e sacciformi della mucosa, in comunicazione col lume dell’organo; possono essere congeniti o acquisiti. Solitamente, quelli congeniti sono diverticoli veri (formati da tutte le tonache della parete), mentre la maggior parte di quelli acquisiti, detti pseudo-diverticoli, sono caratterizzati dalla estroflessione della sola tonaca mucosa, con relativa sottomucosa, attraverso zone di minore resistenza muscolare; possono anche essere differenziati in “diverticoli da pulsione” e “diverticoli da trazione“, in rapporto al meccanismo di formazione: i primi sono dovuti alla graduale estroflessione della tonaca mucosa, per effetto di un aumento della pressione intraluminale, attraverso un “locus minoris resistentiæ” della parete muscolare; fra questi si riscontrano tipicamente quelli “faringo-esofagei” come il diverticolo di Zenker (a livello del Triangolo di Killian) o quelli “epifrenici”, causati dalle discinesie, come l’acalasia, in genere dipendenti dall’aumento della pressione endoluminale. Altre volte, viceversa, l’evaginazione della parete si verifica come conseguenza di tensioni esercitate sulla parete esofagea da parte di processi infiammatori, esiti cicatriziali o aderenze dei tessuti adiacenti, quali il mediastino, il complesso bronco-polmonare o il diaframma. Spesso risultano asintomatici, anche se, in alcuni casi,  si manifestano disfagia e sintomi di gravità variabile, correlabili alla discinesia esofagea; altri sintomi associati possono essere dolore nella deglutizione e rigurgito alimentare, alitosi, ma anche tosse e inalazione di ingesti, con possibili infezioni polmonari. L’utilizzo della Kinesiologia Transazionale® o della Kinesiopatia® Osteopatica è in grado di riequilibrare la funzionalità dell’area interessata dagli scompensi funzionali e facilitare l’attivazione della “Vis Medicratrix Naturaæ“, per accelerare i processi di normalizzazione. Il Cranio-Sacral Repatterning®, offre strumenti di riequilibrazione della mobilità e della motilità, migliorando l’equilibrio energetico gastro-enterico ed il bilanciamento funzionale mediastinico e diaframmatico; in particolare, l’utilizzo di tecniche di mobilizzazione funzionale viscerale è in grado di migliorare i fenomeni discinetici e risolvere le problematiche conseguenti a processi aderenziali dell’area.

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