mediastino

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ultimo aggiornamento: 5 Luglio 2018 alle 14:05

Dal latino medievale mediastinus (→ medio, intermedio), derivato da mediastrīnus (→ servitore), termine originato da mediaster (→ che è pronto nel mezzo): termine utilizzato per indicare lo spazio mediano della cavità toracica, compreso tra le due sacche pleuriche e delimitato anteriormente dal piastrone sterno-costale, dal muscolo triangolare dello sterno e dalla fascia endotoracica; posteriormente è in connessione con la colonna vertebrale a livello dalla faccia anteriore dei corpi delle vertebre toraciche e dei dischi intervertebrali. Il piano inferiore è rappresentato dalla cupola del muscolo diaframma e quello superiore, anatomicamente inesistente, da un piano ideale passante per il disco intervertebrale tra la VII vertebra cervicale e la I vertebra toracica ed il margine superiore della Ia costa, detto apertura toracica superiore o inlet toracico). È suddiviso in due porzioni, anteriore e posteriore, da un setto costituito in alto dal prolungamento intratoracico del foglietto dell’aponeurosi cervicale media, e in basso dalla faccia posteriore del pericardio e dai legamenti triangolari: la porzione anteriore contiene il timo, il sacco pericardico e il cuore, i tronchi venosi anonimi e la vena cava superiore, l’aorta ascendente, l’arteria polmonare, la trachea e i bronchi. Nel mediastino posteriore sono contenuti l’arco aortico e l’aorta discendente, l’esofago, i nervi vaghi; tra i vari organi mediastinici si trova, con funzioni di sostegno e di riempimento, del tessuto cellulare lasso. Durante l’inspirazione, il mediastino aumenta di ampiezza sia in senso sagittale che longitudinale; la sua posizione mediana è condizionata dal fatto che la tensione elastica dei due polmoni e le pressioni endopleuriche, pressoché identiche ai due lati, si esercitano con eguale intensità sulle sue pareti: un’asimmetria della dinamica respiratoria determina movimenti di lateralità del mediastino, che viene attratto verso il lato malato e da questo respinto verso il lato opposto. La resistenza elastica del tessuto cellulare, è in grado di impedire, entro determinati limiti, che eventuali variazioni pressorie a carico di un emitorace si trasmettano all’emitorace controlaterale, proteggendo l’indipendenza funzionale dei diversi organi mediastinici.

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