ultimo aggiornamento: 17 Agosto 2020 alle 20:36
definizione
Letteralmente significa “spostamento del sangue”: indica una reazione che si realizza sempre, sia pure con intensità diversa, in tutte le condizioni di stress corporeo, quando si pone la necessità di incrementare l’afflusso di sangue agli organi chiave per la sopravvivenza, a scapito di tessuti periferici che hanno una maggiore resistenza all’ipossia.
stress e ridistribuzione del sangue
L’attivazione ortosimpatica del sistema nervoso autonomo, attraverso l’azione delle catecolamine sulle anastomosi artero-venose presenti a livello dei plessi arteriosi profondi del derma, dei distretti muscolari o viscerali, comporta uno spostamento di sangue dal microcircolo dermo-cutaneo e dell’apparato gastro-intestinale alla zona cefalica (encefalo prevalentemente), toracica (cuore/polmoni) e renale: contemporaneamente, si verifica una vasocostrizione periferica che, aumentando la resistenza al flusso sanguigno nei tessuti, incrementa la pressione ematica.
Una parte del sangue è direzionata anche alle strutture muscolari; l’area di perfusione varia in funzione del tipo di risposta comportamentale, determinata dalla «fight&flight reaction»: in caso di prevalenza di un atteggiamento aggressivo d tipo fight, si osserva l’attivazione della muscolatura cervico-brachiale, con conseguente perfusione sanguigna per ottimizzare l’attività difensiva o offensiva nei confronti dello stressor.
In caso di dominanza dell’atteggiamento flight, tipico in caso di prevalenza di ansia o paura, il sangue tenderà a vascolarizzare la muscolatura delle gambe, per favorire l’eventuale fuga del soggetto; in caso di dominanza fright, ovvero la sensazione della persona di essere paralizzata, può esserci uno spostamento paradosso del sangue in profondità, con manifestazioni assimilabili alla sincope: la riposta vascolare è predeterminata dalla reazione istintuale conseguente al distress, anche se può essere influenzata da riflessi condizionati, dall’addestramento o dall’educazione della persona.
Questo meccanismo garantisce una maggiore perfusione negli organi vitali, che potrebbero subire manifestazioni ipossiche e mettere a rischio la sopravvivenza dell’individuo, e permette una maggiore disponibilità di O2 nelle cellule funzionali degli organi “nobili”, cioè cervello, cuore-polmoni, rene. Anche all’interno del cervello si osservano fenomeni di ridistribuzione del sangue, con riduzione del flusso corticale a favore di un aumento selettivo della vascolarizzazione a livello dei nuclei della base.
ridistribuzione del sangue durante le immersioni
Un particolare tipo di blood-shift si verifica come conseguenza del diving reflex; il termine, utilizzato in medicina iperbarica, identifica lo “spostamento del sangue” che si realizza, sia pure con intensità diversa, in tutte le condizioni d’immersione: per effetto della pressione dell’acqua la massa sanguigna è spinta dalla periferia del corpo verso il suo centro. Ne consegue che i muscoli degli arti periferici vanno incontro ad un’inevitabile sottrazione d’ossigeno, che può essere parzialmente compensata da un efficace allenamento finalizzato ad un’adeguata tonificazione dei tessuti muscolari.