ultimo aggiornamento: 3 Novembre 2020 alle 12:32
definizione
Disturbo della vista con alterazione dell’apprezzamento visivo della forma degli oggetti, ovvero distorsione visiva caratterizzata dalla incapacità di percepire correttamente le linee rette, che vengono percepite come ondulate, incurvate o spezzate, le lettere deformate, spesso in associazione a diminuzione delle dimensioni delle immagini (micropsia) o ingrandimento delle stesse (macropsia); il termine, dal greco δυσ– (dys– → prefisso che indica alterazione, malformazione, anomalia) e μορϕή (morphḗ → forma) unito a ὄψις (ópsis → vista), dalla radice ὀπ– (op– → vedere), significa «vedere una forma anomala» e può essere considerato un sinonimo, ed allo stesso tempo, una variante della metamorfopsia: come esemplificato dal lavoro dello psichiatra tedesco Carl Schneider, il termine dismorfopsia aveva una connotazione più ampia durante i primi decenni del XX° secolo, denotando qualcosa come l’attuale termine generico metamorfopsia, mentre attualmente, il termine dismorfopsia è usato per denotare la distorsione visiva in cui gli oggetti sembrano avere contorni distorti.
Queste illusioni possono essere limitate a determinate aree visive o possono influenzare l’intero campo visivo e, non di rado, sono associate alla percezione di una macchia grigia nel campo visivo o abbassamento dell’acuità visiva, dando luogo, in genere a quella che viene chiamata una sindrome maculare; la presenza di un elevato numero di drusen nella macula, conseguente ai processi di invecchiamento, segno comune di degenerazione maculare senile (A.M.D. → Age-related Macular Degeneration), è una delle cause più frequenti di riduzione della capacità visiva dell’anziano e, allo stesso tempo, della formazione di dismorfopsie; il test di Amsler, una griglia di sottili quadrettature nere su fondo bianco, consente di mettere in evidenza le anomalie e i deficit del campo visivo centrale.
Ovviamente la dismorfopsia deve essere considerata una metamorfopsia, anche se, in senso lato sia una dismetropsia; anche se può presentarsi come un sintomo isolato, solitamente fa parte della variegata costellazione di sintomi visivi che caratterizza la sindrome di Alice nel paese delle meraviglie: sebbene spesso sia considerata un fenomeno entoptico, il suo verificarsi nel contesto dell’aura indica che un’origine centrale sia ugualmente possibile. È stato associata anche ai meningiomi ai danni bilaterali della corteccia occipitale laterale o all’avvelenamento da monossido di carbonio o abuso di droghe come cocaina, LSD o mescalina.