macropsia

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ultimo aggiornamento: 4 Novembre 2020 alle 16:20

definizione

Condizione neurologica che influenza la percezione visiva, per cui gli oggetti appaiono più molto più grandi di quanto non siano realmente; fa parte delle metamorfopsie ed è l’opposto della micropsia: termine derivato dal greco μακρος (makrós  → grande, esteso) e ὄψις (ópsis → vista), dalla radice ὀπ– (op– → vedere).

Le cause principale causa della macropsia è l’emicrania e, raramente l’epilessia parziale complessa; una macropsia temporanea può essere causata dall’azione di diverse droghe psicoattive, la cannabis o certi funghi contenenti sostanze allucinogene quali l’ovulo malefico (Amanita Muscaria): l’alterata percezione visiva indotta dall’assunzione di droghe normalmente scompaiono al venir meno dell’effetto degli agenti chimici stessi.

La macropsia e la micropsia sono presenti nel racconto «Alice nel Paese delle Meraviglie», di Lewis Carroll: Alice, dopo l’ingestione di «fungo rosso e bianco», contenete muscimolo, un alcaloide psicoattivo contenuto dall’Amanita Muscaria e dall’Amanita Pantherina, comincia ad avere forme allucinatorie che la portano a vedere persone molto piccole (allucinazione lillipuziana) o molto grandi (macropsia) manifestando quella che lo psichiatra britannico John Todd, nel 1955, definì la A.I.W.S., ovvero la sindrome di Alice nel Paese delle Meraviglie.

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