rachicentesi

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ultimo aggiornamento: 30 Marzo 2022 alle 23:53

definizione

Chiamata anche puntura lombare, è una pratica chirurgica utilizzata per poter estrarre il liquido cefalorachidiano che scorre nel canale midollare della colonna vertebrale, negli spazi subaracnoidei e nei ventricoli cerebrali: dal greco ῥάχις (rhákhis → spina dorsale) e κέντησις (kéntēsis → puntura).

descrizione

Il cervello ed il midollo spinale sono avvolti da uno strato di fluido (nel soggetto adulto circa 125-150 ml in totale) che agisce come un ammortizzatore e fornisce un mezzo per il trasferimento delle sostanze nutrienti e i prodotti di scarto; la maggior parte di questo liquido è prodotta dai plessi corioidei nel cervello e da lì viene trasferita verso altre aree, prima di essere riassorbita nella circolazione, prevalentemente attraverso le granulazioni aracnoidee.

Il fluido cerebrospinale può essere raccolto con sicurezza nella cisterna lombare (che si estende si estende fino all’osso sacro), dove il midollo spinale termina nella cauda equina, subito al di sotto del livello della prima (L1) o seconda (L2) vertebra lombare. Al contrario di quel che si potrebbe pensare, la rachicentesi non porta a paralisi nei soggetti che sono vigili durante la procedura, dato che il prelievo viene fatto a un’altezza dove non è presente il midollo spinale e si scongiura il rischio di ledere qualsiasi nervo: il prelievo di liquido cefalorachidiano mediante puntura lombare viene effettuato con l’introduzione di un ago tra le vertebre, a livello degli spazi intervertebrali L3-L4, L4-L5 o L5-S1, fino a raggiungere lo spazio sub-aracnoideo.

A questo livello, in genere, si opera in totale sicurezza in quanto il cono midollare termina a livello della II vertebra lombare: pertanto è pressoché impossibile provocare lesioni alle strutture del midollo, essendo presente nella cisterna lombare esclusivamente la cauda equina.

Talvolta viene utilizzata per introdurre farmaci, anestetici o antibiotici, più raramente a scopo decompressivo in caso di eccessiva quantità del liquido stesso, qualora la rachimanometria, cioè la misurazione della pressione del liquor effettuata collegando un manometro all’ago-cannula della rachicentesi, evidenzi una ipertensione liquorale.

Non è raro che al termine della rachicentesi si possa verificare cefalea, nausea, vomito, rachialgie e parestesie, anche se, in genere, i sintomi della sofferenza meningitica scompaiono nel giro di qualche ora o, al massimo in pochi giorni; talvolta l’irritazione delle meningi può provocare forme acute di meningismo o meningiti sub-cliniche con l’insorgenza di sintomatologie eterogenee e difformi, a volte difficilmente associabili alla puntura lombare: in questi casi l’intervento di un operatore qualificato nel Cranio-Sacral Repatterning® è da considerarsi una scelta di elezione, in quanto la gentilezza della tecnica permette di riequilibrare in maniera profonda ed efficace gli squilibri del sistema cranio-sacrale, con la delicatezza necessaria a ripristinale la vis medicatrix naturæ e la forza vitale indispensabili per ritrovare ben-essere.

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