cisti di Baker

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ultimo aggiornamento: 4 Novembre 2020 alle 13:12

definizione

Detta anche cisti poplitea, per la sua localizzazione,   è una tumefazione benigna a carico di una delle borse sierose che si trovano dietro al ginocchio, ovvero una sacca piena di liquido, chiamata impropriamente cisti, in quanto spesso rimane pervia la comunicazione con il sacco sinoviale; l”eponimo deriva dal chirurgo inglese William Morrant Baker , che la descrisse per primo.

descrizione

Sia nella parte anteriore del ginocchio, sia in quella posteriore, sono presenti delle piccole sacche contenenti liquido sinoviale, chiamate borse sinoviali: sono strutture parzialmente isolate dal resto del liquido sinoviale articolare, aventi una membrana esterna che le delimita, la cui funzione è quella di ridurre le frizioni tra legamenti e tendini; la borsa posteriore è localizzata nella fossa poplitea e per questo è detta borsa poplitea.

La cisti di Baker si presenta come un nodulo dietro al ginocchio, simile a una noce e visibile ad occhio nudo. che solitamente si forma per l’accumulo del liquido sinoviale fuoriuscito dalla borsa poplitea: solitamente è localizza nella zona di inserzione del muscolo semimembranoso della coscia e del muscolo gastrocnemio del polpaccio.

eziopatogenesi

La cisti di Baker può manifestarsi come conseguenza di una patologia articolare del ginocchio ( cisti di Baker secondaria) oppure può avere un’origine idiopatica (cisti di Baker primaria); quest’ultima è tipica dell’età giovanile (4÷7 anni) ed insorge senza un motivo preciso, in quanto l’articolazione del ginocchio è sana: l’ipotesi eziopatogenica è che si determini un anomalo passaggio di liquido sinoviale dall’articolazione del ginocchio alla borsa poplitea.

La cisti di Baker secondaria è, viceversa, tipica dell’età adulta (35÷70 anni) e la sua formazione è diretta conseguenza di una preesistente patologia del ginocchio, in quanto raramente si verifica la formazione di questa formazione in un ginocchio sano; l’artrite o una lesione meniscale, possono incrementare la produzione di liquido sinoviale, come reazione fisiologica, finalizzata a salvaguardare la salute del ginocchio: l’accumulo di liquido determina un aumento della pressione all’interno della capsula articolare, pressione che spinge lo stesso liquido nella borsa poplitea formando la cisti. Malattie predisponenti alla formazione della cisti di Baker possono essere:
⇒ osteoartrite – artrite reumatoide – artrite psoriasica  artrite settica;
osteocondrosi dissecante;
⇒ gotta;
⇒ lesioni meniscali o lesioni dei legamenti.

sintomatologia

La comparsa di una massa nodulare nella fossa poplitea, nella zona posteriore del ginocchio, solitamente apprezzabile alla pressione come dura e consistente, è di per sé un elemento in grado di limitare la mobilità ed il R.O.M. del ginocchio, anche se è possibile sia presente una sintomatologia riconducibile alla causa scatenante; non di rado il gonfiore del ginocchio, infatti è legato alla risposta difensiva dell’articolazione, accompagnato frequentemente da gonalgia spesso irradiato al polpaccio, rigidità articolare (stiffness), talvolta accompagnato dalla presenza di un click articolare che si manifesta nel movimento: tutti i sintomi si presentano con grado diverso in base alla severità dell’eventuale disturbo articolare preesistente.

La complicazione più comune della cisti di Baker è la rottura della membrana sinoviale della cisti stessa, con la conseguente fuoriuscita del liquido ivi contenuto: il fluido sinoviale invade il muscolo gastrocnemio del polpaccio, con la formazione di una protuberanza, visibile ad occhio nudo, talvolta arrossata e pruriginosa; la rottura della cisti ricorda, per certi aspetti, la cosiddetta trombosi venosa profonda (tromboflebite), fatto che rende necessario una accurata diagnosi differenziale, vista la pericolosità  di quest’ultima.

La rottura della cisti, con la conseguente fuoriuscita di liquido sinoviale, la presenza di emorragie in soggetti predisposti, eventuali infezioni, la calcificazione della cisti stessa e il possibile sviluppo di danni al nervo peroneo  al nervo tibiale, per la pressione che la cistiesercita sugli stessi, sono complicanze possibili, ma rare.

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