salienza

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definizione

Lo sporgere rispetto al normale allineamento orizzontale o verticale, sporgenza, protuberanza, prominenza, rilevanza, utilizzabile nel contesto anatomico, come sinonimo di cresta: derivato dal latino saliens (saliente), participio presente del verbo salire; il termine può essere riferito ad un bulging discale (salienza discale), rilevabile in un esame radiografico o, in anatomia, si parla di salienza ossea, riferendosi ad una sporgenza di particolare rilievo.

Un esempio di salienza ossea è la salienza frontale, cioè quella cresta ossea, che può essere evidente o palpabile al tatto, conseguente alla sinostosizzazione della sutura frontale presente nei neonati, che si forma per la fusione tramite ossificazione delle due metà dell’osso frontale: è l’unica sutura che si fonde nell’infanzia, solitamente nel primo anno di età, in genere tra i tre (3) ed i nove (9) mesi; chiamata anche cresta metopica può essere fisiologica e mitigarsi durante la crescita oppure essere sintomo di una fusione troppo precoce.  La mancata fusione della sutura frontale, presente nel 5 ÷ 10% della popolazione, porta allo sviluppo della sutura metopica.

In ambito psicologico e nelle scienze sociali si parla di salienza riferendosi all’importanza che un soggetto assume rispetto ad un contesto; ad esempio, nell’attenzione visiva la salienza di uno stimolo è il fattore principale che modula il processo attenzionale e offre precise priorità nella ricerca visiva.

La salienza costituisce pertanto un processo di integrazione grazie al quale oggetti e stimoli provenienti dall’ambiente esterno o dal nostro stato interno raggiungono l’attenzione, acquisendo rilevanza e divenendo in grado di influenzare pensieri e comportamenti; per “salienza aberrante” si intende un’incorretta attribuzione di significato a stimoli neutri o innocui.

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