lipemania

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ultimo aggiornamento: 23 Ottobre 2020 alle 10:56

definizione

Termine poco usato, che esprime una propensione alla malinconia, cioè a uno stato di depressione o ad una sindrome depressiva: spesso usato come sinonimo di disforia o ipocondria; dal greco λύπη (lýpi → dolore, tristezza) e –μανία (-mania → mania, follia),  tendenza alla malinconia e alla depressione, disforiaipocondria.

dalla lipemania alla follia

Lipemania è un termine coniato dall’alienista Jeantienne-Dominique Esquirol: la sua opera fondamentale, nel quale sono raccolti i frutti della sua grande esperienza personale e delle sue originalissime osservazioni, è il trattato “Des maladies mentales”(Pariqi 1838) 

Secondo questo specialista ottocentesco di malattie mentali, la follia è «un’affezione cerebrale ordinariamente cronica, senza febbre, caratterizzata dal disordine della sensibilità, dell’intelligenza e della volontà»; fu il primo a tentare una classificazione ragionata della follia, distinguendo cinque forme principali: la lipemania, ovvero la “melanconia” degli antichi, la monomania, la mania, la demenza, l’idiozia.

In questa classificazione, Jeantienne-Dominique Esquirol coniò tre parole nuove: lipemania, monomania (μόνος → solo), ed idiozia, invece d’idiotismo, termine adoperato fino allora anche nel significato medico; è importante è la differenziazione fra le ultime due affezioni, in quanto «L’idiota non ha mai avuto comprensione e sensibilità sufficientemente sviluppate mentre il demente invece ha perso una gran parte delle sue facoltà: il primo non vive né nel passato né nell’avvenire, il secondo ha invece dei ricordi e delle reminiscenze».

Profondissimo, data l’epoca in cui fu pubblicato il libro, è lo studio sulle cause delle malattie mentali: Jeantienne-Dominique Esquirol riconosce una poliedricità causale nella eziopatogenesi della follia: clima, età, sesso, razza, costumi, malattie fisiche, urti emozionali sono tutte cause determinanti e, allo stesso tempo, cofattori causali.

Quanto alla sintomatologia, è di Jeantienne-Dominique Esquirol una frase che, per alcune malattie mentali, può oggi essere ripetuta con piena verità: «le trouble de la parole est un signe mortel» (la menomazione del linguaggio è un segno mortale); ogni alienista conosce quale enorme importanza sintomatologica abbia la disartria per la diagnosi di demenza paralitica.

Grandissimo merito di Jeantienne-Dominique Esquirol fu d’aver cercato con tutte le sue forze di far cessare i barbari trattamenti a cui erano sottoposti i malati mentali.

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