definizione
La definizione giuridica, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale, di menomazione è
“qualsiasi perdita o anomalia di una struttura o di una funzione, sul piano anatomico, fisiologico e psicologico.
La menomazione è caratterizzata dall’esistenza od occorrenza di anomalia, difetto o perdita (che può essere temporanea o permanente) di un arto, organo o tessuto od altra struttura del corpo, o di un difetto di un sistema, funzione o meccanismo del corpo, compreso il sistema delle funzioni mentali.
La menomazione rappresenta la deviazione dalla norma sul piano biomedico dell’individuo e rappresenta la esteriorizzazione di una condizione patologica.”
in pratica la perdita dell’integrità fisica dell’organismo.
Questa definizione descrive l’effetto del menomare, cioè la diminuzione di un aspetto (fisico, funzionale o psichico) dell’individuo che per lo più costituisce un danno per la persona che la patisce o comunque provoca un “minus”, ovvero ha come effetto il rendere o far apparire minore; il lemma deriva dal verbo latino menomare (→ ridurre, diminuire, abbassare, sminuire, limitare, mortificare, avvilire, minorare, danneggiare, mutilare, amputare, pregiudicare, ledere, compromettere, deteriorare, guastare, rovinare, peggiorare), da cui discende anche anche l’aggettivo mènomo (→ equivalente di minimus, minimo), usato raramente in italiano, che deve essere considerato un superlativo di minus ( → meno, sfavorevole, in minor quantità).
Premessa che l’integrità dell’individuo è un concetto fondamentale che non può prendere in considerazione solo l’aspetto fisico o la struttura corporea, ma che deve essere estesa alla componente funzionale ed emozionale o psicologica, la menomazione non può essere vista semplicemente come la compromissione, totale o parziale, definitiva o temporanea delle capacità del soggetto di attendere alle sue ordinarie occupazioni (in pratica alla vita quotidiana), ma deve essere considerata anche come un fattore lesivo della potenzialità funzionale individuale, in grado di determinare un “danno biologico”, cioè di causare un depauperamento della qualità di vita dell’individuo.