ultimo aggiornamento: 25 Febbraio 2024 alle 20:39
definizione
Il progressivo inaridimento della pelle: quando la quantità d’acqua nello strato corneo scende al di sotto del 20%, la cute appare arida, secca e disidratata; può essere definita come una “mancanza” (o riduzione) di umidità e/o sebo sulla pelle, con conseguente sviluppo di un deficit della barriera epidermica. Xerosi, dal greco ξηρός (ksērós → secco) e –ωσις (-osis → suffisso che indica una manifestazione morbosa, a carattere degenerativo), riferita all’involucro corporeo in quanto cutanea, derivato dalla parola cute, che origina dalla radice latina cutis (→ continuo che riveste), derivata dalla radice greca κύτος (kýtos → nascondere, contenere e, per estensione, proteggere).
Le manifestazioni a livello epiteliale possono essere accompagnate dalla comparsa di secchezza a livello oculare (xeroftalmia), nel cavo orale (xerostomia) o in quello tracheo-bronchiale (xerotrachea) oppure nell’area genitale (xerosi vulvo-vaginale).
descrizione – eziopatogenesi
La pelle risponde alla mancanza d’acqua con desquamazioni eccessive, fessurazioni, screpolature e piccole crepe, talvolta insorgenza di dolore; col progredire della disidratazione, i tessuti tegumentari perdono la naturale plasticità ed elasticità, cominciano a manifestarsi fastidio e prurito e la cute va incontro a forme di dermatosi caratterizzate da ispessimento e formazione di squame superficiali, un accumulo di cellule cornee morte, allacciate alla superficie della pelle, determinate dall’infiammazione locale che stimola un eccessivo turn-over cellulare.
Il progressivo peggioramento riduce l’ “effetto barriera” esercitato dalla cute, rendendola più sensibile alle aggressioni esterne, con conseguente predisposizione alle dermatiti atopiche ed agli eczemi.
Le cause sono molteplici: dalle carenze vitaminiche, in particolare l’insufficiente presenza di Vitamina A e di Vitamina E, all’inadeguato apporto di vegetali che, oltre a contenere acqua al loro interno, sono in grado di facilitarne l’assorbimento grazie al contenuto in sali minerali; dall’utilizzo di tensioattivi o saponi in grado di asportare il film idro-lipidico e facilitare la traspirazione e la sudorazione cutanea, all’effetto delle condizioni ambientali, che possono provocare disidratazione, come nel caso dei climi aridi e secchi, ma anche per l’utilizzo di riscaldamento attraverso fan-coil (ventilconvettori) o il condizionamento ad aria.
La fotosenescenza (dovuta all’eccessiva esposizione della cute al sole) o la senilità cutanea, derivante dal fisiologico processo d’invecchiamento dipendente dall’età, sono fattori che potenziano la xerosi: è un dato oggettivo che la pelle delle persone anziane tende ad essere sempre più secca rispetto a quella dei giovani, così come la cute abbronzata appare molto più arida dei soggetti che non si espongono al sole.
Alcune patologie, come l’ittiosi, o il diabete possono indurre xerosi.
soluzioni?
Se escludiamo il temporaneo miglioramento dell’idratazione cutanea grazie all’utilizzo di prodotti dermo-cosmetici contenenti lipidi come i ceramidi e gli steroli, o sostanze idratanti e polimeri idrofili come collagene, acido ialuronico e gomme, per ottenere risultati di rilievo, occorre rimuovere le eventuali cause scatenanti o predisponenti; quando si osservino fenomeni significativi di xerosi è importante studiare una strategia che comprenda non solo l’utilizzo di acidi grassi polinsaturi (P.U.F.A.), sia a livello topico che attraverso l’assunzione alimentare, ma, soprattutto un intervento mirato a risolvere l’effetto a lungo termine dello stress organico.
Le alterazioni metaboliche nei tessuti periferici, dipendenti dalla ridotta perfusione tessutale, provocano un aumento dell’omocisteina e di altri cataboliti nei tessuti sottocutanei, con riduzione del trofismo e dell’idratazione cutanea.
Il professionista del ben-essere, specializzato in Kinesiopatia® è in grado, attraverso il “profilo nutrizionale” kinesiologico, tecnica che permette di effettuare una corretta valutazione delle carenze di specifici micro-nutrienti, di suggerire quali possano essere le priorità.
La ricerca della necessaria integrazione alimentare, associata all’applicazione di tecniche kinesiopatiche, dall’effetto normalizzante, o dall’azione riequilibrartice del Cranio-Sacral Repatterning®, è, spesso, uno strumento efficace per indurre cambiamenti a lungo termine.