utricolo auricolare

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ultimo aggiornamento: 28 Dicembre 2023 alle 14:16

definizione

Il termine utricolo è utilizzato per descrivere le strutture a forma di piccolo sacco a fondo cieco, assottigliato per un tratto più o meno lungo verso l’orifizio: potrebbe essere utilizzato per descrivere qualsiasi struttura anatomica di tal foggia, anche se solitamente ci si riferisce utricolo dell’orecchio interno, uno dei due organi otolitici, una vescicola membranosa che, insieme con il sacculo, i canali semicircolari e il canale cocleare, costituisce il labirinto membranoso dell’orecchio interno, funzionando come un apparato di recezione per il senso della posizione; dal latino utriculus, diminutivo di uter (→ otre).

descrizione

Lungo 3÷4 mm, situato nella parte superiore del vestibolo, a contatto del recesso ellittico, riceve i cinque sbocchi dei canali semicircolari membranosi e, medialmente, presenta l’orifizio d’imbocco del ramo utricolare del dotto endolinfatico.

I recettori neurosensoriali si trovano nella macula dell’utricolo, zona discoidale situata nella parete mediale dell’organo, in cui l’epitelio di rivestimento si differenzia in cellule recettrici e in cellule di sostegno: la macula utricolare sita all’interno dell’utricolo auricolare che è deputata alla percezione della posizione del corpo nello spazio, assieme al sacculo, creando il senso dell’equilibrio e la possibilità di cogliere il movimento proprio: è la porzione facente parte dell’apparato vestibolare.

L’utricolo ha una forma a sacco allungata, leggermente più grande del sacculo, si trova nella parte dorsale e craniale del vestibolo, giacendo a contatto col recesso ellittico e la parte sottostante: sul pavimento e sulla parete anteriore dell’utricolo si trova la macula utricolare, ove si trovano i recettori vestibolari ciliati, coperti da una cupola gelatinosa su cui poggiano gli otoliti (otoconi), minuscoli cristalli di carbonato di calcio che alterano la densità della cupola rispetto all’endolinfa permettendo la ricezione delle forze inerziali tangenti alla superficiale apicale dei recettori vestibolari.

In posizione eretta la macula utricolare è pressoché orizzontale: i recettori vestibolari ciliati nell’utricolo trasducono le componenti lineari dei movimenti tangenti all’asse dell’apparato ciliare e orientati dallo stereociglio più basso fino al chinociglio. I recettori nella macula sono disposti specularmente attorno ad una linea centrale, la striola, e sono orientati in tutte le direzioni.

Gli stimoli diretti verso il chinociglio sono eccitatori, cioè depolarizzanti, mentre quelli diretti in senso opposto sono inibitori, cioè iperpolarizzanti: poiché i recettori sono disposti specularmente attorno alla striola ogni movimento risulta in due segnali uguali, ma di segno opposto, aumentando la differenza tra i segnali aumenta la precisione della sensazione. Dal polo basale della macula utricolare si dipartono le fibre utricolari che convergono a formare una parte del nervo vestibolococleare.

La cavità dell’utricolo comunica posteriormente con i canali semicircolari attraverso cinque orifizi; dalla sua parete anteriore si apre il dotto utricolosacculare, che continua nel dotto endolinfatico, che collega la coclea al vestibolo.

fisiologia

Utricolo e sacculo sono deputati a riconoscere gli spostamenti lineari della testa e la sua posizione rispetto alla forza di gravità: la parte recettoriale è la macula, collocata perpendicolarmente al suo asse maggiore su una delle pareti, costituita da uno strato esterno gelatinoso costituito da cristalli di carbonato di calcio detti otoconi (o otoliti) in cui sono immerse le stereociglia e i chinocigli delle cellule ciliate sottostanti. La striola costituisce l’asse di simmetria della macula e verso di essa sono rivolti tutti i chinocigli delle cellule ciliate.

Tra una cellula ciliata e l’altra sono presenti delle cellule di sostegno; la porzione basale della membrana plasmatica di ciascuna cellula ciliata è a contatto sia con terminazioni nervose afferenti che con terminazioni efferenti a significato sia eccitatorio che inibitorio.

Quando la testa viene piegata la membrana gelatinosa, più pesante dell’endolinfa contenuta nell’utricolo, scivola dalla sua posizione iniziale piegando in una determinata direzione le ciglia delle cellule ciliate: se le stereociglia sono piegate verso il chinociglio si verificherà l’apertura dei canali ionici ancorati al citoscheletro presenti su di esse che infine determinerà una depolarizzazione del potenziale di membrana, se invece si piegheranno nel verso opposto i canali ionici si chiuderanno e si determinerà un’iperpolarizzazione.

La depolarizzazione si traduce in un aumento della frequenza di scarica delle fibre afferenti primarie, l’iperpolarizzazione nella sua diminuzione; dal momento che le cellule ciliate sono orientate verso la striola la risposta ad uno spostamento lineare della testa può dar luogo ad un’eccitazione massimale qualora l’asse della direzione del movimento corrisponde all’asse della polarità della cellula ciliata ed entrambi hanno lo stesso verso, ad un’inibizione massimale quando hanno la stessa direzione ma verso opposto e ad una intermedia in tutti gli altri casi.

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