osteopenia

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ultimo aggiornamento: 20 Ottobre 2022 alle 17:48

definizione

Forma di osteosi rarefacente, che può interessare l’intero scheletro o solo alcune parti, caratterizzata dalla diminuzione della componente minerale dell’osso, ovvero da una riduzione della densità minerale ossea (B.D.M.): si distingue dall’osteoporosi, perchè, a differenza di questa, la matrice ossea proteica viene conservata, e, pur verificandosi una riduzione del contenuto calcico, magnesiaco e fosfatico per il progressivo riassorbimento dell’idrossiapatite, l’azione degli osteoblasti e degli osteoclasti è bilanciata: dal greco ὀστέον (ostéon → osso) e –πενία (-penía → povertà, scarsità, diminuzione).

Entro certi limiti, l’osteopenia dovrebbe essere considerata una manifestazione associata alla senescenza, essendoci, come conseguenza dell’invecchiamento, una progressiva riduzione quantitativa e qualitativa dell’osso che rende lo più debole, assottigliandolo: in genere l’osteogenesi compensa l’osteoclasia fisiologica ma, intorno ai quarant’anni, si nota spesso una diminuzione dell’ostosi prodotta dagli osteoblasti, non accompagnata da una paritetica riduzione dell’osteolisi degli osteoclasti; le epifisi delle ossa lunghe, le vertebre, le ossa mascellari e la mandibola tendono a perdere massa, con incremento della fragilità ossea, possibile perdita dei denti per il riassorbimento gengivale e riduzione dell’altezza posturale (dipendente anche da fenomeni di disidratazione e compressione dei dischi intervertebrali).

L’insorgenza della menopausa, con la frequente riduzione della concentrazione di estrogeni in grado di inibire l’osteoclastia, può innescare una osteopenia porotica, connessa all’alterata secrezione del paratormone (PTH) e della calcitonina, che regolano il metabolismo del calcio e l’equilibrio tra la produzione e il riassorbimento osseo; il peggioramento metabolico può causare ipodensità ossea con conseguente osteoporosi, dove il ridotto tenore calcico si accompagna ad una architettura alterata, e l’osteomalacia, contraddistinta da mineralizzazione ossea disordinata.

Esistono forme osteopeniche, displastiche o dipendenti dall’osteonecrosi, dall’immobilizzazione prolungata, dal deficit di calcio o dalla carenza di Vitamina D, dalla magrezza eccessiva, dall’abuso di alcolici o dalla terapia corticosteroide.

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