definizione – descrizione
Detti anche retinacoli del collo del piede, che si suddividono in retinacoli dei muscoli estensori, retinacoli dei muscoli peronei e retinacoli dei muscoli flessori – fungono da dispositivi di contenzione dei tendini che dalla gamba si portano al piede, formando un angolo in corrispondenza del collo del piede, che in posizione di riposo si aggira sui 100°-110°.
⇒ retinacoli dei muscoli estensori (o legamenti anteriori del collo del piede) e si distinguono in retinacolo superiore e retinacolo inferiore: quello superiore (o legamento trasverso della gamba) è rappresentato da un nastro fibroso disposto trasversalmente che si fissa al margine anteriore della tibia e alla faccia laterale della fibula.
Quello inferiore (o legamento crociato) è costituito da una porzione superficiale e da una profonda: la porzione superficiale si distacca dalla faccia laterale del calcagno, si porta medialmente e si biforca in due rami di cui quello inferiore termina sullo scafoide e sul I° osso cuneiforme e quello superiore si divide in una lamina superficiale (o pretendinea) che passa anteriormente al tendine del muscolo tibiale anteriore e va a fissarsi al malleolo mediale, e in una lamina profonda, (o retro tendinea), che passa dietro al tendine e va ad inserirsi anch’essa al malleolo mediale. Nello spessore della porzione superficiale del retinacolo si forma dunque un canale fibroso in cui viene accolto il tendine del muscolo tibiale anteriore; lo scorrimento è facilitato dalla presenza di una guaina mucosa. La porzione profonda del retinacolo ricalca le inserzioni della porzione superficiale, ma resta adagiata al piano scheletrico.
Tra le due porzioni, superficiale e profonda, si delimita un canale suddiviso da setti sagittali in gallerie secondarie; in esse si impegnano i tendini dei muscoli peroniero anteriore, estensore lungo delle dita ed estensore lungo dell’alluce: sono presenti guaine mucose che facilitano lo scorrimento dei tendini. Il fascio vascolo nervoso del piede non passa in alcuno di questi canali, ma decorre al di sotto del foglietto profondo.
⇒ retinacoli dei muscoli peronieri – si distinguono in superiore e inferiore: entrambi vanno dal malleolo laterale alla faccia laterale del calcagno, formando una guaina divisa da un setto in due canali secondari destinati al passaggio dei tendini dei due muscoli peronieri laterali che vi si impegnano circondati da guaine mucose.
⇒ retinacolo dei muscoli flessori (o legamento laciniato) – legamento che si estende lungo il lato mediale del collo del piede, teso dall’apice e dal margine posteriore del malleolo mediale alla parte postero-inferiore della faccia mediale del calcagno: due setti si staccano dalla sua faccia profonda e vanno ad inserirsi sullo scheletro sottostante, costituendo tre canali osteofibrosi destinati al passaggio dei tendini dei muscoli tibiale posteriore, flessore lungo delle dita e flessore lungo dell’alluce; lo scorrimento dei tendini è facilitato da guaine mucose.
considerazioni
I nervi destinati nel loro decorso devono superare queste “strettoie” caratterizzate da formazioni canalicolari o osti costituiti da un tessuto fibroso che origina dalle aponeurosi o dei retinacoli: in queste strettoie il nervo dapprima inizia a soffrire con una irritazione del perinevrio, poi con una sofferenza delle fibre nervose che può arrivare fino alla loro necrosi se la compressione dura sufficientemente a lungo; in questi casi si parla di neuroaprassia, fenomeno contraddistinto dall’alterazione della conduzione nervosa, senza interruzione degli assoni, come conseguenza della compressione, della trazione, della contusione o , addirittura, dell’ischemia a carico del nervo, caratterizzata da anestesia incompleta, parestesie o altre manifestazioni neurologiche. Nel caso di questi retinacoli si parla di sindrome del tunnel tarsale.