ultimo aggiornamento: 10 Ottobre 2020 alle 22:56
definizione
Letteralmente blocco o interruzione transitoria della continuità di un nervo o della sua della funzione di conduzione nervosa, per compressione, ischemia, riscaldamento, contusione o trauma: la conseguenza è la manifestazione di forme di paralisi incompleta e reversibile, di tutte le sue funzioni, motorie, sensitive e trofiche, a cui generalmente non segue una successiva degenerazione, ma che solitamente va incontro a completa «restitutio ad integrum», con pieno recupero funzionale.
Detta anche, forse più propriamente, neuroaprassia, termine coniato da Seddon («Three types of nerve injury.» Brain, 66 – 1943) per classificare le lesioni dei nervi periferici, in seguito è stato ridefinito da Sunderland («A classification of peripheral nerve injuries producing loss of function.»” Brain, 74 – 1951); il lemma neuroprassia deriva dalla crasi dei termini greci νεῦρον (neûron → nervo) e aprassia, cioè ἀπραξία (apraxía → inerzia), composto di ἀ– privativo e πραξία (praxía → atto), derivato dal tema di πράσσω (prásso → fare).
descrizione
Le tipiche lesioni sono quelle in cui il danno anatomico è specificatamente del rivestimento mielinico delle cellule di Schwann, con conseguente incapacità o alterazione della conduzione dello stimolo nervoso, mentre viene preservata la continuità dell’assone e le altre guaine del nervo, come avviene, ad esempio nelle lesioni del nervo ascellare nella “sindrome dello spazio quadrilatero di Velpeau”.
Clinicamente e strumentalmente (misurazioni ottenibili tramite elettro-miografia) la conduzione nervosa è rallentata o assente, sebbene possa essere preservata prossimamente e distalmente alla lesione; queste alterazioni, in genere lievi e reversibili, sono usualmente localizzate: la guarigione, se trattate prontamente ed in modo appropriato, è totale, con pieno recupero della funzione che solitamente si verifica entro settimane o alcuni mesi dal trauma.
Qualora non vengano considerate o trattate adeguatamente, possono evolvere in forme degenerative, fino alla neurotmesi.