definizione
Conosciuta anche come opsina dei coni, è una proteina dei fotocettori per il colore presenti nella retina; durante la visione fotopica, le fotopsine assorbono specifiche radiazioni luminose (in percentuale diversa) attivando la reazione biochimica che trasforma i fotoni in impulsi nervosi: in ogni cono è presente uno specifico pigmento sensibile a determinati picchi di assorbimento.
Esistono tre tipi di fotopsine, chiamate iodopsina (ἰοειδής → viola, lilla), cianopsina (dal greco κύανος → azzurro) e porfiropsina (dal greco πορϕύρα → porpora): secondo alcun autori le differenti proteine fotosensibili determinano la percezione di specifici colori; altri autori ritengono che queste fotopsine siano presenti solo in alcune specie animali e definiscono i pigmenti umani erythrolabe (opsina rossa, sensibile alla luce giallo-verde), chlorolabe (opsina verde, sensibile alla luce verde) e cyanolabe (sensibile alla luce blu). La rodopsina (ῥόδον → rosa), detta porpora visiva, è presente esclusivamente nei bastoncelli, essendo coinvolta nella visione scotopica; il pigmento non è diversificato ed è dotato di un ampio spettro di assorbimento (350-620 nm) abbracciando, quindi, gran parte dello spettro visibile e parte dell’ultravioletto, anche se presenta un massimo di assorbimento a 500 nm, corrispondente alla luce verde.
Le opsine sono legate a una molecola organica derivata dalla vitamina A, il retinale, che svolge l’azione di cromoforo: per effetto della luce, va incontro ad un cambiamento di conformazione (isomerizzazione) che genera l’insorgenza di uno stimolo nervoso che viene trasmesso alle cellule retiniche contigue ai coni (cellule bipolari e cellule ganglionari).