ultimo aggiornamento: 13 Aprile 2017 alle 11:06
Dal greco ἡμικρανία (hemikranìa → dolore su un lato della testa) e καταμηνια (katamḗnia → mestruazione, mensilità): termine utilizzato per descrivere una forma cefalgica associata al ciclo ormonale femminile, che colpisce le donne in età fertile proprio in occasione delle mestruazioni: elementi diagnostici sono la consistenza della manifestazione clinica (mal di testa per almeno 3/4 cicli consecutivi) e cefalea nei primi due giorni della mestruazione, con un margine di tolleranza di due giorni prima e di tre giorni dopo. L’emicrania catameniale interferisce in misura significativa con la qualità della vita, provocando disabilità funzionale nella maggior parte delle donne che ne soffrono; il fattore predisponente è la caduta dei livelli ormonali, in particolare estrogenici, che caratterizzano la mestruazione. La flessione dei livelli ormonali successiva all’ovulazione innesca un processo infiammatorio nello strato basale dell’endometrio, che determina a sua volta la mestruazione. Il conseguente aumento delle citochine pro-infiammatorie, che si diffondono in tutto l’organismo scatena il dolore negli organi più sensibili e determina i sintomi: cefalea; crampi addominali, gonfiore e meteorismo; dolori muscolari e articolari; mazoplasia e mastodinia; incremento dell’appetito con tendenza al “sugar craving” e desiderio per i cibi grassi; astenia, sbalzi d’umore, depressione. Pur essendo simili, in termini sintomatici, le cause sono eziopatogenetiche sono differenti: pertanto è importante differenziare la cefalea catameniale “tensiva” dall’emicrania, con o senza “aura”, in quanto profondamente diverse in termini diagnostici, terapeutici e prognostici.