ultimo aggiornamento: 17 Luglio 2017 alle 23:51
Dal greco τροχαντήρ (trokhantḗr → rilievo, protuberanza del femore), la radice etimologica è controversa, venendo fatta risalire al verbo “madre” τρέχειν (tréchein → correre, rotolare): questa radice rimanda alla traduzione di trokhantḗr con la parola “corridore”, perchè sul trocantere si innestano i muscoli della coscia, necessari per correre, che si presta al movimento rapido. Altri ritengono che il termine derivi da τροχα (trocha → orbita) descrivendo la possibilità di effettuare un movimento rotatorio; trocantere, ma anche trochine e trochite (che sono lemmi derivati) indicano protuberanze ossee su cui si inseriscono muscoli coinvolti nei movimenti rotatori delle enartrosi. In anatomia umana è il di nome ciascuna delle due tuberosità presenti sull’epifisi prossimale (estremità superiore) del femore dell’uomo: distinte in grande trocantere, situato lateralmente al collo femorale e piccolo trocantere, situato internamente, postero-lateralmente al collo del femore. Tra i due trocanteri si estendono due creste ossee che separano il corpo dal collo del femore, rappresentando delle linee di connessione tra i due trocanteri; sono anteriormente, la linea intertrocanterica, e, posteriormente, la cresta intertrocanterica. In anatomia topografica, la regione trocanterica è la zona che circonda il grande trocantere; in antropometria, il trocanterion è il punto corrispondente all’apice del trocantere maggiore.