ultimo aggiornamento: 3 Settembre 2020 alle 12:39
definizione
Letteralmente, dall’inglese, “in alto, che sta di sopra, sopra la testa”: vi sono gesti che comportano movimenti ripetuti dell’arto superiore al di sopra della testa, in particolare nell’ambiente sportivo, ma anche nella quotidianità; questi movimenti sono chiamati con il termine inglese overhead.
Che si tratti di pettinare o lavare dei vetri, sollevare pesi su scaffali o lanciare una palla, come i giocatori di baseball o di football americano, od un giavellotto, la cinetica accomuna queste attività: i tennisti (specie nella la battuta e nello smash), i nuotatori, i pallavolisti e in taluni esercizi anche i ginnasti e i golfisti sono tutti, potenzialmente, assoggettati ad azioni di elevazione del braccio al di sopra del piano passante per la spina della scapola e la clavicola; ovviamente la differenza fra vari contesti risiede nella ripetitività del gesto e nella violenza di esecuzione.
lesioni da attività overhead
Nei movimenti overhead si registra un’incidenza particolarmente elevata di lesioni a carico della spalla: la suscettibilità d questa struttura dipende dall’intrinseca mancanza di stabilità statica e alla complessità della stabilità dinamica, che dipendono dalla sua anatomia e dagli estesissimi gradi di movimento consentiti (R.O.M.).
I gesti overhead richiedono un delicato equilibrio tra attività muscolare ed il contenimento capsulo-legamentoso esercitato in particolare sull’articolazione gleno-omerale, quando sono effettuati ai limiti estremi della mobilità, soprattutto se effettuati con velocità angolari e forze di torsione notevoli; le strutture della spalla, sottoposte alla ripetizione di questi stress, vanno facilmente incontro a lesioni da usura su base micro-politraumatica.