definizione
E’ una plica cutanea ipertrofica del margine anale, un esubero di pelle della regione anale, non dolente, che si forma a seguito di esiti traumatici, prolasso emorroidario o ad una tromboflebite, una escrescenza carnosa (acrochordon) che può divenire patologica: è una piccola massa di cute che protrude dalla superficie dell’ano o della regione perianale; dal latino mărisca, fico di grosse dimensioni e poco gustoso o insipido, ma anche emorroide, condiloma anale.
In caso di trombosi emorroidaria, fenomeno per cui il sangue coagula all’interno dei piccoli vasi venosi che formano il nodo emorroidario, il tessuto cutaneo adiacente si infiamma e si distende: allo scioglimento del trombo, con la riduzione di volume del nodo emorroidario, la cute ora in eccesso rimane, che può essere sede di fenomeni infiammatori successivi. Anche nel caso della formazione di una ragade, la flogosi della cute adiacente alla lesione può lasciare a distanza un piccolo lembo cutaneo in eccesso.
Le lesioni cutanee della regione anale sono frequenti ed in genere si tratta di lesioni benigne e la marisca anale, essendo una piccola piega cutanea, può causare fastidio e prurito ma quando è voluminosa rende più difficile l’igiene anale e può essere sede di infiammazione anche violenta, con comparsa di una tumefazione tesa e dolente, arrossata e decisamente limitante; viene considerata il corrispondente del “nodulo sentinella” per la ragade anale: come altri disturbi anorettali risulta piuttosto comune e deve essere differenziata da altre condizioni quali emorroidi interne ed esterne, ragadi, ascessi anali, fistole ed altre condizioni, che richiedono un diverso approccio e trattamento.