Normalmente, con questa locuzione, si descrive l’incapacità ad espellere il contenuto fecale dal retto in modo fisiologico: infatti quello che potrebbe essere un atto estremamente semplice e naturale prevede una serie di meccanismi anatomici e funzionali la cui alterazione causa l’incapacità a far fuoruscire il contenuto fecale dal retto, sia rispetto alla frequenza di evacuazione, potendo divenire la causa piu’ comune di stitichezza. Alcuni studi epidemiologici ascrivono circa il 50% dei casi di stipsi a questa sindrome, ipotizzando che circa il 20% della popolazione anziana (oltre il 65 anni) è affetto da questa disfunzione, con una chiara prevalenza nelle donne (ratio 4:1): la OSD (acronimo per la definizione inglese “obstructed defecation syndrome”)può essere definita come l’impossibilità di defecare in modo naturale.
I sintomi più comuni sono la necessità di tempi superiori ai 15 minuti, per poter evacuare, nonostante gli sforzi (ponzamenti eccessivi e prolungati); alvo stitico, con defecazione che può ridursi ad unao due volte la settimana; necessità di ricorrere a stimoli esterni, come i clisteri o lassativi; evacuazione discontinua, con sensazione di incompleta espulsione del materiale fecale (defecazione frammentata); necessità di ricorrere all’azione manuale per rimuovere le feci, direttamente a livello anale o, nelle donne, tramite la vagina (digitazione); talvolta perdita involontaria di materiale fecale (soiling).