ultimo aggiornamento: 15 Marzo 2018 alle 9:10

Sinonimo di “giudizio epicritico“: termine utilizzato dalla Kinesiopatia^®, per descrivere l’esito finale di un “processo diagnostico” (non medico) finalizzato a identificare gli squilibri fisici, biochimici, emotivi o spirituali alla base dell’insorgenza di malesseri o malattie, come espressione dell’alterazione dell’omeostasi individuale o dell’incapacità a esprimere le “capacità allostatiche” o le potenzialità individuali. Il termine deriva dal greco ἐπίκρισις (epíkrisis → critica), dalla radice ἐπικρίνω (epikríno → giudicare, decidere, distinguere) e viene utilizzato in medicina come valutazione autoptica o per descrivere il giudizio critico e conclusivo su un caso clinico, prendendo in considerazione il suo decorso: in questa ottica, quando si parla di “giudizio epicritico“, in Kinesiopatia^®, si intende un processo critico che analizza non solo lo “status quo” individuale, ma che si basa sulla costruzione di “quadro anamnestico kinesiopatico“, sulla comprensione dell’evoluzione e della trasformazione delle manifestazioni, dei vissuti somato-emozionali che si esprimono attraverso un corpo: in pratica quell’insieme di segni che, attraverso la “semeiotica kinesiopatica” e la “valutazione kinesiopatica” rendono possibile effettuare una “diagnosi“ energetico-vibrazionale, che interpreta il malessere come segno di disarmonia attraverso una visione ben diversa dall’inquadramento patognomonico che vede la malattia come alterazione dell’insieme di organi che devono agire meccanicamente in modo indipendente, come se fossero parti non connesse od in relazione.