ultimo aggiornamento: 28 Marzo 2017 alle 0:06
Dal greco κοινός (koinós →comune) αἴσϑησις (aísthisis →sensazione, sensibilità, percezione) e πάϑος (páthos →sofferenza). Le turbe della cenestesi fanno riferimento ad una sensazione generale di malessere, difficilmente descrivibile, che accompagna il decorso di molte malattie o stati disfunzionali: i disturbi della cenestesi si manifestano sia come uno stato di sofferenza continua riferita sia ad un singolo un organo isolato, sia in forma diffusa a tutto l’organismo, potendo influenzare i comportamento sociali e la qualità di vita individuale. Si manifestano in varie condizioni di malessere psichico, in particolare negli stati ansioso-depressivi e sono frequentemente descritte come sensazioni dolorose in un qualsiasi distretto somatico o sofferenze viscerali atipiche e spesso mal definibili, potendo giungere fino a manifestazioni di tipo allucinatorio. Possono essere determinate da alterazioni della percezione o dell’interpretazione dei segnali provenienti dalle terminazioni nervose dislocate nella compagine dei vari organi somatici e viscerali o da nuclei situati a vari livelli del sistema nervoso centrale: l’allucinazione cenestetica, viene descritta come la sensazione pressione violenta esercitata su un viscere.
Le manifestazioni possono essere particolarmente gravi come nella schizofrenia, di cui possono essere considerati un sintomo base, o nella sindrome da astinenza da eroina, dove in genere si associano ad uno stato di allarme fobico. Alterazioni morbose della cenestesi accompagnano spessi gli stati ansiosi, divenendo, talvolta, sintomo rilevante delle nevrosi o delle psicosi; manifestazioni che possono assumere un ruolo importante nella paralisi progressiva, nella demenza precoce, nelle psicosi affettive, nella nevrastenia. Spesso sono espressione di uno stato di eccitabilità del sistema nervoso vegetativo, che tende a manifestare un quadro di ipertono simpatico, associato ad anormalità dei riflessi, restringimento concentrico del campo visivo, variazioni dell’eccitabilità muscolare, dermografismo, tremori, e principalmente variazioni del polso e del riflesso oculo-cardiaco di tipo simpaticotonico. Il quadro sintomatico è accompagnato, talvolta, da variabilità d’umore, instabilità affettiva, impulsività, estrema vulnerabilità ai traumi psichici, con conseguenti quadri psicopatici di tipo depressivo e dissociativo.