Detta anche articolazione di Luschka, è una pseudo-articolazione caratterizzata dalla presenza di membrana sinoviale, ma dall’assenza di una vera e propria capsula articolare: strutturalmente è contraddistinta dalla presenza di apofisi unciniformi a livello della faccia superiore del corpo vertebrale, site nella parte latero-superiore, che si articolano mediante due faccette cartilaginee, presenti sulla superficie inferiore della vertebra soprastante; praticamente assenti alla nascita, iniziano a formarsi nell’età pre-pubere, esclusivamente a livello delle vertebre cervicali C3 ÷ C7. Si trovano postero-lateralmente ai dischi intervertebrali, svolgendo un’azione di supporto, rinforzo e contenimento dello stesso, finalizzata a ridurne la tendenza all’erniazione, prevenendo il movimento di traslazione in direzione posteriore del corpo vertebrale: la loro presenza favorisce la flesso-estensione, limitando la latero-flessione, fornendo stabilità al rachide cervicale e guidando il movimento accoppiato tra rotazione e flessione laterale. L’articolazione assume importanza clinica per la tendenza a formare osteofiti, che possono interferire con i forami vertebrali e, di conseguenza, favorire la compressione delle radici nervose, dando luogo ad una radicolopatia spondilotica cervicale. La progressiva disidratazione dei dischi intervertebrali, facilita i fenomeni degenerativi, portando all’insorgenza di uncoartrosi o uncodiscoartrosi, se associata a degenerazione del corrispondente disco intervertebrale, associata frequentemente a iperostosi che porta alla di genesi di speroni ossei.
articolazione uncovertebrale
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