ultimo aggiornamento: 22 Novembre 2023 alle 15:45
definizione
Gli amminoacidi sono sostanze chimiche fondamentali nel corpo umano, sia per la loro attività proteinogenica, sia per il ruolo fondamentale nei processi metabolici e biochimici dell’organismo; tutte le specie viventi sono capaci di sintetizzare amminoacidi, molte specie tuttavia sono incapaci di sintetizzare entro il proprio sistema metabolico tutti gli amminoacidi occorrenti alla propria vita della loro specie: l’essere umano è in grado di sintetizzare una parte degli amminoacidi necessari per costruire le proteine, ma alcuni devono essere introdotti per via alimentare e pertanto sono definiti “amminoacidi essenziali”.
Pertanto se gli amminoacidi essenziali sono quelli che il nostro corpo non può sintetizzare autonomamente e che quindi devono essere assunti attraverso l’alimentazione o tramite integratori, gli amminoacidi non essenziali sono amminoacidi che il nostro corpo può sintetizzare autonomamente a partire da altre sostanze presenti nel nostro organismo: in realtà alcuni amminoacidi non essenziali possono essere aminoacidi condizionatamente essenziali in quanto, pur venendo sintetizzati dall’organismo umano, in alcune condizioni è necessaria un’adeguata assunzione attraverso la dieta per coprire il fabbisogno fisiologico dell’organismo; in natura, conosciamo classicamente 20 amminoacidi proteinogenici nella specie umana, anche se recentemente sono stati inseriti nel novero dei costituenti delle proteine anche la selenocisteina e la pirrolisina e, secondo alcuni autori la N-formil-metionina, un derivato della metionina.
Solitamente vengono considerati amminoacidi essenziali, nell’essere umano adulto, la fenilalanina, la treonina, il triptofano, la metionina, la lisina, la leucina, l’isoleucina e la valina mentre l’istidina viene considerata un amminoacido essenziale solo nei soggetti in accrescimento (anche se, secondo alcuni ricercatori, dovrebbe essere considerato essenziale anche durante l’età adulta); leucina, isoleucina e valina fanno parte dei cosiddetti amminoacidi ramificati (B.C.A.A.) mentre gli amminoacidi contenenti zolfo metionina può essere convertita in cisteina (attraverso l’intermedio metabolico omocisteina) e viceversa, ma nessuno dei due amminoacidi solforati può essere sintetizzato ex novo: per comodità, gli amminoacidi contenenti zolfo (solforati) sono spesso considerati come un unico pool di amminoacidi equivalenti dal punto di vista nutrizionale, così come lo sono la coppia di amminoacidi aromatici fenilalanina e tirosina o l’arginina, l’ornitina e la citrullina, che vengono considerati inter-convertibili nel ciclo dell’urea.
Per questo motivo la cisteina e la tirosina sono stati considerati amminoacidi semi-essenziali, in quanto l’organismo li può sintetizzare a partire dai due aminoacidi essenziali metionina e fenilalanina, anche se oggi si tende ad inserirli assieme arginina, glicina, glutammina, prolina e taurina fra i cosiddetti amminoacidi condizionatamente essenziali, cioè amminoacidi la cui sintesi endogena può essere potenzialmente compromessa da condizioni fisiopatologiche, da gravi problematiche di natura catabolica, da alcune patologie o, semplicemente, dal distress, la taurina non è un amminoacido proteinogenico ma risulta fondamentale nella sintesi degli acidi biliari.
Gli amminoacidi non essenziali che sono sintetizzati in quantità sufficienti nel corpo in (quasi) ogni condizione sono alanina, acido aspartico, asparagina, acido glutammico, serina, cui va aggiunto la selenocisteina, oggi considerata il 21° amminoacido, e la pirrolisina (considerata il 22° amminoacido ma non è utilizzata dagli esseri umani e pertanto non è essenziale); occorre ricordare che ogni amminoacido, indipendentemente dalla categoria in cui viene inserito, diviene essenziale qualora sia l’amminoacido limitante, in quanto la sua assenza impedisce la corretta attività proteinogenica e metabolica, divenendo, a tutti gli effetti, un fattore limitante che può arrivare a condizionale l’intero organismo.