philtrum

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definizione

Volgarmente noto anche come solco sottonasale, è detto anche prolabio e corrisponde alla fenditura mediale che si estende fra il prochelion (tubercolo del labbro superiore) e la base del naso in corrispondenza del setto nasale (dove si diparte la columella): delimitato da creste, è una rientranza verticale nella zona mediana del labbro superiore, che per la sua forma sinuosa viene chiamato anche arco di Cupido, anche se questa definizione è più appropriatamente riferita alla porzione inferiore del prolabio, con riferimento alla sua valenza erotica, esaltata comunemente nella cosmesi femminile delle labbra; dal greco antico φίλτρον (phíltron → filtro o fascino d’amore).

Embriologicamente, negli esseri umani, si forma dove i processi naso-mediali e mascellari si incontrano durante lo sviluppo embrionale: quando questi processi non riescono a fondersi completamente, può verificarsi un labbro leporino (cheiloschisi); nei bambini affetti da sindrome alcolica fetale o dalla sindrome di Prader-Willi, il philtrum appare appiattito o liscio, mentre in soggetti con la diagnosi di disturbi dello spettro autistico talvolta si rileva un philtrum più ampio della media, al punto da poter essere considerato uno degli attributi fisici associati all’autismo.

Noto anche come depressione infranasale, negli esseri umani e nella maggior parte dei primati, il philtrum sopravvive solo come una depressione mediale rudimentale tra il naso e il labbro superiore, privo di alcuna funzione apparente, mentre nella maggior parte dei mammiferi, il philtrum è lo stretto solco che trasporta gli odori dal rhinarium (dal latino, “correlato al naso”, conosciuto anche come tartufo, la zona di pelle umida, glabra e ispessita posta attorno alle narici di molti mammiferi) all’organo vomero-nasale attraverso i dotti all’interno della bocca; la perdita di funzione nell’uomo potrebbe essere dovuta al fatto che la maggior parte dei primati superiori fa più affidamento sulla vista che sull’olfatto.

curiosità

Nella tradizione ebraica ogni embrione ha un angelo che gli insegna tutta la saggezza del mondo ed in particolare il significato della Torah, mentre è in utero: il solco sottonasale rappresenta il “segno della dimenticanza”, lasciato dall’angelo sul labbro del bambino appena nato; infatti secondo la tradizione chassidica, al momento della nascita l’angelo gli pone un dito sulla bocca, picchiettando leggermente il labbro superiore del neonato come per dire “silenzio” e far sì che il bambino dimentichi ogni cosa, impedendogli di rivelare i segreti dell’universo e dimenticando la Torah che gli è stata insegnata, lasciando come unica traccia di questo evento è il philtrum.

In “Les Misérables” di Victor Hugo, il philtrum di Fantine è descritto in modo molto suggestivo: «nell’intervallo molto caratteristico che separa la base del naso dal labbro superiore, aveva quella piega impercettibile e affascinante, segno misterioso di castità, che fa innamorare Barberousse di una Diana trovata nei tesori di Iconia.»

In “Key Largo” (“L’isola di corallo”, film del 1948), Frank McCloud (Humphrey Bogart) racconta una fiaba, dicendo che, prima della nascita, l’anima conosce tutti i segreti del paradiso, ma alla nascita un angelo preme la punta di un dito appena sopra il labbro, che ci sigilla a silenzio. Nel film del 2009 “Mr. Nobody” si dice che i bambini non ancora nati conoscano tutti gli eventi passati e futuri: mentre un bambino non ancora nato sta per essere mandato da sua madre, gli “Angeli dell’oblio” gli picchiettano leggermente il labbro superiore, dopodiché il bambino non ancora nato dimentica tutto ciò che sa: il film segue la storia della vita di un bambino il cui labbro non era stato picchiettato.

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