ultimo aggiornamento: 8 Agosto 2023 alle 17:29
definizione
Dall’inglese, letteralmente, “prestatore di cure”, “persona che presta cure a qualcun altro” o “colui che si prende cura”,, dove il verbo “to give” può assumere il significato di fornire, donare, prestare, mentre “care” è traducibile con cura, attenzione, custodia e protezione, in un’ottica di responsabilità; il caregiver può essere un famigliare, un professionista qualificato (badante o operatore di supporto) o un altro individuo che si assume la responsabilità primaria e si dedica all’assistenza di qualcuno che non può prendersi cura completamente di se stesso, cioè di una persona non completamente autosufficiente, e che la aiuta nelle attività della vita quotidiana: “chi, a livello familiare o professionale, presta assistenza a un malato”.
Una persona può aver bisogno di cure a causa di perdita di salute, perdita di memoria, insorgenza di una patologia, incidente, ansia o depressione, dolore o una condizione invalidante ma anche per la presenza di menomazioni legate alla vecchiaia, alla disabilità, o ad un disturbo mentale, oppure qualcuno infermo o affetto da una malattia cronica: i doveri tipici di un caregiver potrebbero includere gestire farmaci o parlare con medici e infermieri per conto di qualcuno, aiutare a fare il bagno o vestire una persona fragile o disabile, prendersi cura delle faccende domestiche, dei pasti o dei processi di documentazione sia formale che informale relativa alla salute per qualcuno che non può fare queste cose da solo.
stress & caregiving
È frequente che l’attività di caregiving e il relativo carico assistenziale portino il caregiver familiare a vivere momenti di stress, irritabilità, senso di impotenza, nevrosi disturbi del sonno ad altre manifestazioni dipendenti dagli stressor cui sono sottoposti; si tratta di una situazione che non va sottovalutata, potendo esitare nello sviluppo di vere e proprie patologie.
Infatti la cura dei membri della famiglia malati cronici può provocare gravi forme di stress per il caregiver che può andare incontro a problemi di salute mentale e fisica che con una certa frequenza si manifestano sotto forma di diminuzione delle difese immunitarie o ipertensione: il burn-out fisico e il dis-stress mentale sono sostanziali e frequenti nei familiari dei malati di demenza e del morbo di Alzheimer.
A volte provvedere a persone inferme si rivela un enorme sforzo fisico che può creare disconfort e distress anche sul piano emozionale; l’assistenza fornita ai membri della famiglia, in particolare ai partner con disabilità intellettive o con disturbi non fisici, provoca un grado di tensione mentale così elevato da causare ai caregiver stessi un significativo rischio di subire danni psicologici.
Le conseguenze fisiche, emotive e finanziarie per il caregiver familiare possono essere schiaccianti: chi si assume la responsabilità di un individuo con disturbi psichiatrici o con patologia quali il morbo di Alzheimer o nella demenza, non dirado è oggetto di violenza da parte del malato inconsapevole; spesso i compiti di assistenza richiedono attenzione e supervisione 24 ore su 24, 7 giorni su 7, il che riduce la quantità di tempo che si dedica ad altre occupazioni significative come il lavoro retribuito e le attività del tempo libero e, soprattutto, la cura di se stessi.
prendersi cura di sè per prendersi cura degli altri
«“Amerai il prossimo tuo come te stesso” Non c’è altro comandamento più importante di questo » (Mc 12,31).
Nel lungo periodo, lo stress ed il disconfort generati dall’obbligo di dover accudire un familiare malato o la necessità di svolgere professionalmente l’attività di caregiver porta, inequivocabilmente ad un processo di logoramento ed esaurimento che può scatenare da un lato, una reattività basata sulla fight-and-flight response, cioè la tendenza a subire fenomeni di arousal che comportano risposte esagerate a stimoli subliminali, dall’altro tipiche manifestazioni della sindrome generalizzata di adattamento, cioè stress cronico.