ultimo aggiornamento: 24 Novembre 2023 alle 21:10
definizione
La chiusura rapida e momentanea delle palpebre, come riflesso di difesa a stimoli di diversa natura, che si manifesta sempre bilateralmente anche se lo stimolo colpisce un solo occhio: in condizioni normali l’ammiccamento si compie periodicamente e ha lo scopo di umettare e detergere la porzione congiuntivale del globo oculare, un meccanismo fisiologico per la cornea e per il segmento anteriore dell’occhio; dal latino micare (→ tremolare, scintillare, lampeggiare con gli occhi), anche se per alcuni la radice è da ricercarsi nella parola greca μιμικα (mimika → imitare).
L’ammiccamento frequente e rapido, dovuto all’insorgenza di un clono del muscolo orbicolare delle palpebre, viene detto nittazione.
funzione dell’ammiccamento
E’ un meccanismo fisiologico, automatico ed involontario che avviene periodicamente ad intervalli di alcuni secondi con lo scopo di inumidire la superficie dell’occhio: la frequenza può aumentare, durante il pianto o in caso di alcune patologie oculari (come la congiuntivite o la blefarite) o psichiatriche.
L’ammiccamento può essere provocato dall’avvicinarsi di un oggetto all’occhio o dal contatto di un oggetto con la superficie dell’occhio, ma anche da forti suoni o luci, come meccanismo di difesa: in questo caso si parla di riflesso di ammiccamento (o riflesso corneale) o di riflesso ottico.
Il riflesso corneale fisiologico si verifica sempre contemporaneamente in entrambi gli occhi anche se la stimolazione si verifica solo su un occhio e la mancata simultanea risposta contrattiva dell’occhio controlaterale, potrebbe indicare una patologia. Un danno della branca oftalmica del V paio di nervi cranici (nervo trigemino) comporta un riflesso corneale assente quando viene stimolato l’occhio del lato colpito: la stimolazione normalmente produce una risposta consensuale, con la chiusura di entrambe le palpebre, mentre l’uso di lenti a contatto può ridurre o abolire questo riflesso; il riflesso corneale è fisiologicamente assente nei bambini al di sotto dei 9 mesi.
Il riflesso corneale è mediato da varie componenti del sistema nervoso: il nervo naso-ciliare della branca oftalmica del V paio di nervi cranici (nervo trigemino), che rileva lo stimolo sulla cornea, sulla palpebra o sulla congiuntiva (fibre sensitive somatiche generali, ovvero esterocettive); il VII nervo cranico (nervo faciale) che innerva il muscolo orbicolare delle palpebre (fibre efferenti).
L’ammiccamento protegge la superficie oculare dagli stimoli esterni e consente la diffusione uniforme delle lacrime sulla superficie dell’occhio: la frequenza dell’ammiccamento aumenta durante con l’affaticamento visivo, con il sonno, in stati d’ansia e agitazione, e durante le conversazioni, mentre, al contrario, si riduce durante la lettura, quando si utilizzano dispositivi digitale o quando si riduce la sensibilità corneale, con anestetici o utilizzando le lenti a contatto.
Più il compito cognitivo è difficile, maggiore è l’inibizione della frequenza di ammiccamento: queste alterazioni legate a fattori endogeni e a fattori esogeni comportano un’alterazione non solo del pattern di ammiccamento ma di conseguenza anche del film lacrimale; l’alterazione del film lacrimale deteriora l’omogeneità e la regolarità dell’intera superficie oculare, rendendo possibile l’insorgenza di sintomi oculari di fastidio, secchezza e bruciore. L’alterazione della fisiologia del film lacrimale determina una riduzione della qualità dell’immagine ottica, essendo il film lacrimale la prima e più potente superfici refrattiva del sistema oculare.
fenomeno di Marcus-Gunn
Si parla di ammiccamento mandibolare, chiamato anche fenomeno di Marcus-Gunn, riferendosi ad una forma particolare di sincinesia, in cui occhio e mandibola sono collegate: se la bocca viene chiusa la palpebra si abbassa, provocando una ptosi, mentre ad ogni movimento della mandibola corrisponde l’apertura della palpebra, generalmente coinvolgendo un solo occhio; la causa di tale fenomeno è un’anomalia anatomica di origine genetica, autosomica dominante, dell’innervatura del muscolo elevatore della palpebra, che si osserva principalmente nella blefaroptosi congenita autosomica dominante.