ultimo aggiornamento: 12 Giugno 2018 alle 16:44
Dal greco μῦς (mys → muscolo) e κύμ (kŷm → rigonfio, ondeggiante): mioclono limitato a gruppi muscolari, fascicolazioni frequentemente localizzate a livello dei muscoli facciali, specie dell’orbicolare delle palpebre; la contrazione muscolare è involontaria, spontanea e coinvolge generalmente un gruppo limitato di muscoli o alcune unità motorie all’interno di un muscolo, sviluppando una forza insufficiente a promuovere il movimento articolare. Talvolta il termine viene utilizzato come sinonimo di “fascicolazione benigna” un manifestazione caratterizzata da ipereccitabilità neuronale associata ad ansietà, iperidrosi e spasmi muscolari, seriali e persistenti che ricordano le movenze di un verme, in quanto il tessuto sovrastante al muscolo appare tremante e increspato: il quadro potrebbe far pensare ad una forma di distonia mista (neuro-mio-viscerale). Può comparire in soggetti normali, come fenomeno transitorio, per tensione emotiva, stress o stanchezza oppure essere un segno semeiologico di malattie neurologiche o della distrofia muscolare progressiva (malattia di Duchenne). Esiste una miochimia facciale, caratterizzata da un movimento continuo o intermittente, generalmente unilaterale che si manifesta a onde o propagantesi, che coinvolge i muscoli dell’emiviso (talvolta definito “emispasmo del nervo facciale“); una miochimia oculare, che provoca la contrazione involontaria dei muscoli delle palpebre, ed una miochimia dell’obliquo superiore: consistente in contrazioni intermittenti del muscolo obliquo superiore dell’occhio, solitamente causata da compressione alla radice del nervo trocleare. La miochimia localizzata in altri distretti corporei viene dette neuromiotonia, pur avendo caratteristiche assimilabili; come tutte le forme di discinesia, anche queste mannifestazioni possono essere considerate dissinergie.