ultimo aggiornamento: 10 Aprile 2022 alle 19:57
definizione
Per deformazione plastica si intende l’alterazione o la modificazione strutturale definitiva, che una sollecitazione (stressor) esercita su un corpo o un materiale, sia essa parziale o totale; esprime l’effetto che uno stimolo esercita su un solido, mostrando la proprietà di deformarsi, cioè di subire deformazioni permanenti anche di notevole ampiezza. Solitamente viene considerata antitetica alla deformazione elastica, contraddistinta dalla elasticità, ovvero dalla proprietà di subire una metamorfosi temporanea, che scompare istantaneamente al cessare dell’agente causale che l’ha generata.
La deformazione elastica è la funzione lineare dello stimolo che la produce e si verifica nei solidi considerati elastici; qualora la sollecitazione superi un valore limite (carico specifico di snervamento) sorgerà invece una deformazione permanente (ovvero che rimane anche al cessare della causa che l’ha prodotta), detta appunto deformazione plastica; ulteriori aumenti di intensità del carico, possono portare alla rottura del materiale (carico specifico di rottura).
Pertanto sono definite deformazioni plastiche tutte quelle che non possono considerarsi elastiche: oltre alle deformazione permanenti, si hanno le deformazioni plastiche propriamente dette, che insorgono nei corpi cosiddetti plastici, per l’azione di sollecitazioni anche di intensità limitata, e le deformazioni viscose, che nascono e progrediscono lentamente nel tempo, per effetto di una sollecitazione prolungata (nei corpi elastici di valore inferiore a quello limite di proporzionalità).
Esiste anche un altro tipo di deformazione chiamata deformazione a memoria, ovvero una deformazione di tipo rigido che scompare o compare a seconda della temperatura del materiale.
Poiché in natura non esistono corpi perfettamente elastici, non esiste nemmeno una deformazione elastica che non sia accompagnata da una deformazione permanente, per quanto piccola; ma, data l’esiguità che tale deformazione permanente residua ha nei corpi considerati perfettamente elastici, la si trascura in questi casi, considerando della deformazione la sola parte elastica, che è quella prevalente; se è invece la deformazione permanente a prevalere nel comportamento di un materiale, questo verrà considerato plastico. È quindi dalla prevalenza dell’uno o dell’altro stato che deriva la distinzione convenzionale dei corpi in elastici o plastici.