cloridria

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Dal greco χλωρός (chlorós → verde o contenente cloro) e ὕδωρ (ýdor → acqua): indica la concentrazione di acido cloridrico (HCl) nel chimo gastrico;  in genere si parla di normocloridria, quando l’acidità gastrica risulta essere nei limiti, di ipocloridria oppure di ipercloridria se l’acidità gastrica è, rispettivamente scarsa o eccessiva. L’acloridria, o l’anacloridria, cioè l’assenza di secrezione acida, è un fenomeno piuttosto raro; il pH, cioè il livello di acidità del contenuto dello stomaco, è direttamente proporzionale alla cloridira, abbassandosi all’aumentare dell’acidità ed incrementandosi al diminuire della stessa: la liberazione di acido cloridrico nello stomaco avviene grazie alla produzione di cellule specializzate, le cellule ossintiche, la cui attività è controllata attraverso il sistema neuro-ormonale, in grado di modulare la secrezione acida in funzione delle esigenze digestive.

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