A.R.E.D.S.

« Indice del Glossario

definizione

Acronimo di Age-Related Eye Disease Study (studio sulle malattie degli occhi legate all’età), cioè un lavoro di ricerca delle patologie oculari associate all’invecchiamento come ad esempio la cosiddetta A.M.D. (Age-related Macular Degeneration), cioè la maculopatia degenerativa senile.

Lo studio sulle malattie degli occhi legate all’età sono una serie di importanti studi clinici sponsorizzati dal National Eye Institute, un’agenzia del Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti, progettati per saperne di più sulla storia naturale e sui fattori di rischio della degenerazione maculare senile (A.M.D.) e della cataratta e per valutare l’effetto delle vitamine sulla progressione di queste malattie degli occhi: in particolare quando si parla di AREDS ci si riferisce ad un gruppo di studi del 2001 sulle persone ad alto rischio di queste patologie oculari; con il termine AREDS2 si intende invece parlare di un secondo studio dello lo stesso gruppo di ricerca, iniziato nel 2006. (per approfondimenti si veda il sito istituzionale del N.E.I.: Age-Related Eye Disease Studies)

Questi studi hanno dimostrato che l’assunzione di determinate sostanze che contrastino sia l’ossidazione che l’infiammazione cronica, sono essenziali per la protezione dallo sviluppo o dalla progressione delle patologie oculari degenerative senili come la cataratta o la A.M.D.; in particolare, nutrienti alimentari come la vitamina C, la vitamina E, il beta-carotene, la luteina, la zeaxantina, l’ossido di zinco e l’ossido rameico sembrerebbero in grado di rallentare la progressione di queste malattie.

considerazioni

Si ritiene che i fenomeni degenerativi senescenziali di queste patologie degenerative dell’occhio possano ascrivere, nella poliedricità causale che le contraddistingue, un danno da radicali liberi: fra i fattori noti, legati al decadimento funzionale ed alla alterazione strutturale, si possono osservare le carenze nutrizionali, l’alterato o il ridotto assorbimento gastro-intestinale, l’assunzione inadeguata di nutrienti specifici, l’aterosclerosi, l’ipertensione, la presenza tossine esogene o gli inquinanti ambientali, l’eccessiva esposizione agli ultravioletti o i danni da infrarossi, oltre, ovviamente, all’invecchiamento. La presenza, ad esempio di drusen retinici nella maculopatia degenerativa senile o della opacizzazione del cristallino della cataratta fanno sospettare che questi fattori svolgano un ruolo non secondario nella genesi dei quadri degenerativi.

Così come esistono fattori alimentari in grado di svolgere svolgono un’azione preventiva sulle manifestarsi e sul progredire delle patologie degenerative, allo stesso modo esistono condizioni favorenti: l’alcool ha notoriamente effetti negativi, salvo per un uso moderato di vino; il fumo di sigarette, l’uso di zuccheri raffinati, grassi saturi o che hanno subito fenomeni termici (fritture, tostatura dei semi..) possono essere fattori di rischio, per l’azione favorente la formazione di radicali liberi.

Anche alcuni dei fattori strutturali possono facilitare le alterazioni alla base di queste patologie: un’eccessiva pressione delle ossa temporali sui nervi oculari, quali, ad esempio, si possono verificare nelle disfunzioni del sistema cranio-sacrale, nella sindrome di Kosten o nelle patologie disfunzionali dell’articolazione temporo-mandibolare; tensioni della base del cranio o del collo, alterazioni degli equilibri delle vertebre cervicali, fissazioni o sublussazioni, eccesso di tensione sull’area occipitale che si trasmettono sui lobi cerebrali occipitali (con possibili interferenze sulle informazioni dei centri visivi) sono tutti fenomeni che possono contribuire alla formazione di queste patologie ingravescenti con l’età. Anche se il fenomeno della perdita della capacità visiva è, in genere, un processo lento e progressivo, in alcuni casi si può manifestare in maniera improvvisa, attraverso l’instaurarsi di metamorfopsie che possono essere un campanello d’allarme.

« Indice del Glossario